Il trailer in italiano del nuovo “Ben-Hur” (sì, c’è un nuovo “Ben-Hur”)

Il trailer in italiano del nuovo "Ben-Hur" (sì, c'è un nuovo "Ben-Hur")

Ben-Hur – il film del 1959 diretto da William Wyler e con Charlton Heston come attore protagonista – è un famosissimo colossal, oltre che uno dei film più famosi e premiati della storia del cinema (vinse 11 Oscar). L’11 agosto uscirà in Italia un nuovo Ben-Hur diretto da Timur Bekmambetov; nel tardo pomeriggio del 16 marzo è uscito il primo trailer: sia in inglese che in italiano (il secondo dei due video).

Girate questo video agli amici con cui giocavate a “Winning Eleven”

Girate questo video agli amici con cui giocavate a "Winning Eleven"

Winning Eleven è uno dei nomi con cui era nota nei suoi primi anni la serie di videogiochi di calcio prodotto dalla società giapponese Konami. Il primo Winning Eleven uscì nel 1995 e fu l’antenato di PES, il videogioco rivale di FIFA. Alcune copie di quel videogioco (in giapponese) arrivarono anche in Italia e circolarono moltissimo, copia dopo copia. Negli ultimi giorni sta circolando molto online un video che uscì nel 2015, per celebrare i vent’anni dall’uscita del primo Winning Eleven. Nel video si vedono dei ragazzi giapponesi esaltarsi – come chiunque quando gioca ai videogiochi di calcio – per le giocate e i calciatori (tra i quali c’è Roberto Baggio, o come diavolo lo chiamavano in Winning Eleven).

Un dialogo importante di “Il caso Spotlight” non è mai avvenuto

Un dialogo importante di "Il caso Spotlight" non è mai avvenuto

Il caso Spotlight, il film che ha vinto l’Oscar come miglior film, parla di un’inchiesta giornalistica relativa a un vero caso di pedofilia che riguarda alcuni preti dell’arcidiocesi cattolica di Boston. Il film racconta eventi reali e c’è una scena in cui Jack Dunn – una persona vera, interpretata nel film dall’attore Gary Galone – difende dai casi di pedofilia la Boston College High School, per cui lavora. Il vero Dunn però non ha mai detto quelle parole e ha spiegato di aver sofferto molto per quelle insinuazioni. Open Road, la società che ha distribuito Il caso Spotlight negli Stati Uniti, ha ammesso il 15 marzo che Dunn non ha mai detto quelle parole (definendole “romanzate”) e che anzi si è impegnato per difendere le vittime di quei casi di pedofilia.

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