Il trailer del nuovo film di Gabriele Salvatores, “Il ragazzo invisibile. Seconda generazione”

Il trailer del nuovo film di Gabriele Salvatores, "Il ragazzo invisibile. Seconda generazione"

Il ragazzo invisibile. Seconda generazione è il nuovo film del regista italiano Gabriele Salvatores – vincitore del premio Oscar nel 1991 con Mediterraneo –: è il sequel di Il ragazzo invisibile, film del 2014 su un adolescente che trova un vestito che lo rende invisibile e diventa una specie di supereroe. Nel cast del nuovo film ci sono Ludovico Girardello, Ksenia Rappoport, Galatea Bellugi, Ivan Franek, Noa Zatta e Valeria Golino.

Il trailer del primo film:

La copertina di Chi con Massimiliano Allegri e Ambra Angiolini

La copertina di Chi con Massimiliano Allegri e Ambra Angiolini

La copertina del nuovo numero della rivista di gossip Chi mostra due foto di Massimiliano Allegri, l’allenatore della Juventus, insieme ad Ambra Angiolini, una delle più note attrici italiane. La stessa rivista fa sapere di avere compiuto “un eccezionale reportage” che dimostra che di recente i due hanno passato un weekend insieme nella zona dell’Argentario, in Toscana, lasciando intendere che abbiano una relazione. Il numero con Allegri e Angiolini in copertina uscirà nelle edicole domani 5 luglio.

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Una volta la Polonia ha mandato un biglietto di auguri agli Stati Uniti con 5 milioni di firme

Una volta la Polonia ha mandato un biglietto di auguri agli Stati Uniti con 5 milioni di firme

Ogni 4 luglio negli Stati Uniti si celebra il giorno dell’Indipendenza, che ricorda la firma della dichiarazione di indipendenza dall’Impero britannico dei primi territori che formarono il paese, il 4 luglio 1776. Ogni anno quindi il 4 luglio arrivano al governo statunitense messaggi e auguri di ogni tipo. Nel 1926 però, in occasione del 150esimo anniversario della nascita degli Stati Uniti, l’allora presidente Calvin Coolidge ricevette un biglietto d’auguri molto particolare: 11 libroni inviati dal governo della Polonia, che contenevano le firme di circa 5 milioni di cittadini polacchi (più o meno un sesto della popolazione totale dell’epoca).

Oltre alle firme i libroni contenevano disegni e messaggi di ogni tipo, come ha scritto il Washington Post: «c’erano eleganti grafiche dorate, fotografie, poemi, fiori pressati, e i saluti da squadre di ciclismo e pattinaggio, banche, scuole, associazioni di medici e vogatori, suonatori di liuto, giornalisti e dall’esercito».

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Gli auguri di un’associazione di medici di Varsavia
(Polish Declarations of Admiration and Friendship for the United States: President of the Polish Republic and other officials and representatives of state and municipal institutions, social organizations, and religious bodies; Volume 1. 1926. Manuscript/Mixed Material. Retrieved from the Library of Congress,<https://www.loc.gov/item/pldec.001/)

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Gli auguri inviati da un gruppo di soldati dell’esercito
(Polish Declarations of Admiration and Friendship for the United States: President of the Polish Republic and other officials and representatives of state and municipal institutions, social organizations, and religious bodies; Volume 1. 1926. Manuscript/Mixed Material. Retrieved from the Library of Congress, https://www.loc.gov/item/pldec.001/)

I polacchi avevano buone ragioni per avere così a cuore gli Stati Uniti: alla fine della Prima guerra mondiale la Polonia era diventata indipendente – anche grazie alla pressione degli Stati Uniti – ma dopo i combattimenti si trovava in pessime condizioni economiche e sociali. Nel 1919 gli Stati Uniti decisero di inviare aiuti umanitari a una ventina di stati europei usciti malconci dalla guerra. Nell’elenco c’era anche la Polonia, che insieme alla Russia fu uno dei paesi più aiutati: si calcola che negli anni successivi circa mezzo miliardo di pasti siano stati garantiti ai polacchi grazie ai fondi americani.

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