Riconoscereste quest’uomo?

Riconoscereste quest'uomo?

Il 30 gennaio la polizia di Lancaster, in Pennsylvania, aveva bisogno di trovare un uomo accusato di furto. Come succede a volte, ha quindi chiesto a un testimone, che l’aveva visto mentre rubava, di farne un identikit. Il testimone ha fatto quel che poteva e ha disegnato questo.

Il disegno, che la polizia di Lancaster ha definito «amatoriale e da cartone animato», è però stato molto utile. Come ha spiegato proprio la polizia, grazie all’identikit e ad altre informazioni sulla statura dell’uomo, un agente ha identificato l’uomo accusato del furto. Il testimone ha confermato che si tratta della stessa persona: si chiama Hung Phuoc Nguyen, ha 44 anni e questa è la sua faccia. Per ora non è stato fermato o arrestato dalla polizia.

C’è un nuovo sito con quasi tutta la musica italiana del Novecento

C'è un nuovo sito con quasi tutta la musica italiana del Novecento

Il ministero dei Beni Culturali ha presentato – in occasione della 68esima edizione del Festival di Sanremo – il sito canzoneitaliana.it, che raccoglie circa 200mila canzoni italiane del Novecento, dagli stornelli romani alla canzone politica degli anni Settanta, dalle sigle televisive degli anni Sessanta ai canti patriottici della Prima Guerra Mondiale, alle canzoni presentate a Sanremo dal 1951 al 2000. Sono disponibili gratuitamente, in streaming: alcune su un player del sito, altre grazie a una collaborazione con Spotify. Le canzoni sono divise in aree tematiche, che contengono anche informazioni e contesto sui vari generi e autori, e che sono disponibili in sette lingue.

Alcuni contenuti arrivano dall’Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi, ed erano finora sostanzialmente irreperibili online, altri invece erano già ampiamente disponibili, ma sono stati comunque raccolti e catalogati. Per ognuna delle quattro grandi sezioni, 1900-1950, 1950-2000, Tradizioni popolari e Contributi speciali, ci sono delle playlist messe insieme dagli storici della musica Luciano Ceri e Paolo Prato.

Ancora niente Lucio Battisti, però.

Jim Carrey se ne è andato da Facebook e dice che dovremmo farlo anche noi

Jim Carrey se ne è andato da Facebook e dice che dovremmo farlo anche noi

L’attore e comico Jim Carrey ha chiuso la sua pagina Facebook, che era seguita da più di 5 milioni di persone, e ha detto di aver venduto tutte le azioni di Facebook che aveva comprato (non si sa quante fossero). Carrey ha scritto su Twitter di averlo fatto perché prima delle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 Facebook «fece soldi grazie alle ingerenze russe» e «continua a non fare niente per fermare la cosa». Carrey ha poi scritto: «Invito tutti gli altri investitori che tengono al nostro futuro a fare come me». Il tweet di Carrey finisce con l’hashtag #unfriendfacebook ed è accompagnato da un suo disegno di Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook, e dal simbolo del “dislike” (col pollice all’ingiù anziché all’insù). Carrey ha detto a SiliconBeat, il blog tecnologico del Mercury News, che «il mondo ha bisogno di un capitalismo con una coscienza».

È stato confermato che, prima delle elezioni del 2016, almeno 126 milioni di utenti di Facebook negli Stati Uniti videro post e altri contenuti creati da account riconducibili al governo russo. Ma a fine 2017 anche Twitter – il social network usato da Carrey – disse di aver identificato circa 200 profili legati alle stesse organizzazioni russe che acquistarono annunci pubblicitari su Facebook con l’obiettivo di condizionare la campagna elettorale del 2016.

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