Groot è morto, lunga vita a Baby Groot

Groot è morto, lunga vita a Baby Groot

Su Twitter c’è stata una vivace, sentita e partecipata discussione su Groot, l’albero parlante di Guardiani della Galassia, saga della Marvel di cui sono per ora usciti un primo film e il suo sequelalla fine del primo film Groot muore dopo aver dato un determinante contributo alla giusta causa dei compagni d’avventura. Nei titoli di testa del primo film e in tutto il secondo film si rivede una piccola versione di Groot, noto come Baby Groot. Durante una discussione su Twitter, James Gunn, regista dei due Guardiani della Galassia, ha detto che Groot è morto alla fine del primo film e che Baby Groot è suo figlio: non una sorta di nuova versione di Groot che anziché morire aveva saputo rigenerarsi, come alcuni pensavano.

È iniziato tutto quando una giornalista ha chiesto a chi la segue di scegliere chi avrebbe salvato tra Baby Groot e un Porg, uno degli animaletti del più recente Star Wars.

È seguita questa conversazione tra Gunn e la produttrice Ash Crossan:

Gunn: Groot non è un animale. È una forma di vita molto evoluta. È facile scegliere chi salvare
Crossan: MA I PORG SONO COME FIGLI PER ME
Gunn: SONO PINGUINI
Crossan: James, facciamo così. Salvo il Porg perché tanto Groot riesce a rigenerarsi da solo
Gunn: La risposta è una fregatura, perché la domanda rende ben evidente che quello che non scegli, muore. Hai appena sacrificato la vita di una creatura pensante che ha salvato la vita a tutto l’Universo, per salvare un uccellino.

A quel punto un’altra utente ha fatto notare a Gunn che, come mostrano i film, Groot può ricrescere anche dopo essere stato distrutto, mentre «una volta che un Porg è morto, è morto». Al che lui ha risposto: «Il primo Groot è morto; Baby Groot è suo figlio». Come ha spiegato Mashable, sia Gunn che la Marvel avevano già parlato della cosa, ma l’avevano fatto in modo ambiguo e se ne era quindi parlato meno. Ora che Gunn ha ricordato che “Groot è morto e Baby Groot è suo figlio”, qualcuno su internet ha ovviamente iniziato a fare complicate considerazioni sulla natura di Groot e sul modo in cui si riproduce.

Il trailer italiano di “Un sogno chiamato Florida”

Il trailer italiano di "Un sogno chiamato Florida"

Un sogno chiamato Florida (titolo originale: The Florida Project) è un film prodotto da A24, una casa di produzione indipendente che fa tanti horror e commedie amare (o drammi che fanno anche ridere). Il film è una commedia amara ed è uscito negli Stati Uniti da diversi mesi; arriverà in Italia il 29 marzo e ne è uscito solo ora il trailer italiano. È piaciuto molto ai critici: in particolare per la storia che racconta, per la recitazione e per la fotografia.

Il film è ambientato a Orlando, in Florida, e parla di alcuni bambini che «trascorrono le vacanze estive con quello spirito di possibilità e quel senso di avventura tipici dell’infanzia, mentre gli adulti intorno a loro attraversano tempi difficili. Hanno circa sei anni e riescono ancora a trasformare una realtà fatta di fast food, trash televisivo e quotidiana miseria in un’avventura». Nel film c’è anche Willem Dafoe: è candidato all’Oscar per il Miglior attore non protagonista ed è il gestore di un motel molto rosa in cui vivono i bambini protagonisti e tanti altri bizzarri personaggi.

– È solo l’inizio dell’estate e ho già trovato un pesce morto in piscina.
– Cercavamo di farlo resuscitare.

Il trailer in lingua originale

Le due mascotte ufficiali delle Olimpiadi di Tokyo 2020, molto giapponesi

Le due mascotte ufficiali delle Olimpiadi di Tokyo 2020, molto giapponesi

Gli organizzatori delle Olimpiadi di Tokyo 2020 hanno presentato oggi le due mascotte ufficiali dei Giochi, votate da una lista di tre proposte dai bambini di tutte le scuole elementari giapponesi. Le mascotte sono due personaggi che indossano abiti che richiamano alla tradizione giapponese: uno con un motivo a scacchi blu, l’altro rosa a tema di fiori di ciliegio, ha scritto il Japan Times.

Il disegnatore Ryo Taniguchi e le due mascotte ufficiali delle Olimpiadi di Tokyo 2020 (TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images)

Yoshiko Ikoma, vice capo del gruppo incaricato di organizzare la selezione delle mascotte di Tokyo 2020, ha detto: «Questi disegni incarnano la tradizione, il futuro, la bellezza e la raffinatezza e credo che rappresentino perfettamente il Giappone di oggi». Le mascotte sono state realizzate dal disegnatore e illustratore giapponese Ryo Taniguchi.

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