Per promuovere le sue nuove pantofole, il marchio australiano UGG – famoso soprattutto per gli stivaletti imbottiti – ha fatto una serie di brevi spot da circa 30 secondi con l’attore – e musicista e fotografo – Jeff Bridges e con Tom Brady, famosissimo giocatore di football americano. Nelle pubblicità Bridges e Brady se ne stanno nel salotto di una casa molto calda e accogliente e, in realtà, non fanno granché. Il messaggio alla fine degli spot è sempre “Do nothing” e il concetto è proprio “le pantofole di UGG sono ideali per starsene comodi e rilassati, senza quasi fare nient’altro”. Il personaggio che fa più cose è Julian Edelman, compagno di squadra di Brady che appare nel quarto video, mentre Brady è presissimo dal suo non fare niente con le sue comodissime pantofole ai piedi.
Da ieri la fermata di Clapham Common della metropolitana di Londra (a sud-est rispetto al centro città) è piena di foto di gatti. Sono più di 60, resteranno lì per circa due settimane e sono state messe per sostituire i normali annunci pubblicitari grazie a un’iniziativa che fa parte del progetto Citizens Advertising Takeover Service (il cui acronimo è CATS, “gatti”): è stata lanciata dal collettivo Glimpse, che si propone di “usare la creatività per scopi positivi”. James Turner, il fondatore di Glimpse, ha spiegato: «Vogliamo far sì che le persone si pongano in modo diverso nei confronti del mondo, capendo che hanno il potere di cambiarlo». L’iniziativa è stata finanziata su Kickstarter, dove ha raccolto circa 27mila euro. La maggior parte dei gatti fotografati vivono in un centro che si occupa di gatti randagi, altri hanno una casa e sono presenti perché i loro padroni hanno investito nella campagna.
London's Clapham Common Tube station is covered in cats for charity. #meowmeowmeowmeow https://t.co/xQWhEKh6r5 pic.twitter.com/jDCEkb738Y
— USA TODAY (@USATODAY) September 13, 2016
Edward Snowden, il famoso analista statunitense che trafugò e diffuse i documenti riservati sui programmi di spionaggio della National Security Agency (NSA), ha spiegato perché secondo lui il presidente Barack Obama dovrebbe concedergli la grazia prima della fine del suo mandato, a gennaio. Il Guardian ha pubblicato un video in cui Snowden, collegato da Mosca, dialoga con il giornalista Ewen MacAskill e spiega che le sue azioni hanno avuto un’importanza morale per tantissime persone e per questo dovrebbe poter tornare negli Stati Uniti senza rischiare di essere arrestato.
Snowden rischia fino a 30 anni di carcere, secondo le leggi statunitensi, per aver diffuso i documenti dell’NSA. È capitato che in passato i presidenti degli Stati Uniti concedessero grazie alla fine del loro mandato, e grazie al film di Oliver Stone –The Snowden Files, che uscirà nei cinema americani il 16 settembre – si sta riparlando della storia di Edward Snowden, ma è molto difficile che Obama decida di concedergli la grazia visto come fin qui ha osteggiato la diffusione di documenti riservati del governo americano.
Le organizzazioni Amnesty International e American Civil Liberties Union (ACLU) stanno per cominciare una campagna per la grazia di Snowden attraverso un sito, PardonSnowden, e degli account sui social network, che però non hanno ancora pubblicato nulla. Tra le altre cose, nel video Snowden dice:
«Sì, ci sono delle leggi che stabiliscono delle regole, ma è anche per questo che esiste la possibilità di concedere la grazia: per le eccezioni, per le cose che possono apparire contro la legge sui documenti e nei libri ma che se guardate dal punto di vista della morale, dell’etica e da quello delle loro conseguenze, risultano necessarie e vitali».