Il fumettista Gipi ha realizzato un nuovo cortometraggio per Propaganda Live, il programma di Diego Bianchi su La7. Il corto si intitola Portiamo voti a Salvini: non scriveremo altro, se lo guardate capirete perché (ma forse non dovreste guardarlo).
Il tassista e personaggio televisivo Mirko Matteucci, noto anche come “Missouri 4”, ha pubblicato su Twitter un breve video, dopo mesi in cui non aveva postato niente e dopo che la sua assenza era stata notata a Propaganda Live, il programma a cui aveva partecipato nelle passate edizioni fin da quando si chiamava Gazebo e andava in onda sulla Rai. Matteucci non era presente alle prime tre puntate della nuova stagione di Propaganda Live e il conduttore Diego Bianchi aveva detto di non avere delle vere spiegazioni, se non che da parte di Matteucci non c’era stato «nessuno spontaneo movimento» verso chi si occupa del programma.
Matteucci inizia il video dicendo «carissimi amici propaganders», parla della «grande famiglia» di Propaganda Live, e dice, parlando di sé in terza persona, che sta «cercando di capire quello che vorrà fare da grande». Aggiunge poi: «Pronti questa sera tutti spaparanzati sul divano a gridare Pro-pa-gan-da», spiega di stare alla «stragrandissima» e aggiunge «ci vediamo presto».
Grazie grazie grazie, ve amo tanto ❤ #paceinteriore pic.twitter.com/Qh7Snua4Q6
— mirko matteucci (@miss0uri4) October 4, 2019
Il 17 settembre è stato pubblicato un video realizzato da Sandy Hook Promise, un’associazione fondata dopo la strage del 14 dicembre 2012 nella scuola elementare di Sandy Hook (Connecticut, Stati Uniti) in cui un ragazzo uccise 20 bambini e 7 adulti e poi si suicidò. Il video è stato girato per sensibilizzare la popolazione sulle conseguenze della diffusione delle armi da fuoco e inizia come uno spot promozionale per l’inizio del nuovo anno scolastico, con gli studenti che si rivolgono alla telecamera descrivendo gli oggetti che i genitori gli hanno regalato in vista delle nuove lezioni. Dopo poco però il tono del video cambia radicalmente, e mostra gli studenti mentre scappano o si nascondono dall’assalitore utilizzando gli oggetti della vita quotidiana a scuola. Le immagini sono piuttosto forti.