“Boom” è il corto di Gipi andato in onda a Propaganda Live, il programma di Diego Bianchi del venerdì sera trasmesso da La7. Sarà stato Sanremo, sarà l’aria che tira, ma a differenza degli altri corti per la trasmissione, questo è quasi tutto cantato.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha pubblicato su Twitter un video con la canzone “Everybody Hurts” dei REM come sottofondo e che mostrava diversi esponenti Democratici con un’espressione triste mentre ascoltavano il suo discorso sullo stato dell’Unione, pronunciato al Congresso a inizio febbraio. Il video è stato realizzato da un account noto per produrre contenuti satirici e meme in favore di Trump, ma non è piaciuto per nulla ai REM.
L’account Twitter del gruppo rock statunitense, che ufficialmente si è sciolto nel 2011, ha pubblicato un tweet molto critico nei confronti di Trump accusandolo di essere un “Leader del mondo FASULLO”, invitando poi i media a ignorarlo. “World Leader Pretent” è una delle canzoni di “Green”, sesto album dei REM pubblicato nel 1988.
World Leader PRETEND!!! Congress, Media–ghost this faker!!! Love, R.E.M. @realDonaldTrump https://t.co/KlqXrvRZ4D
— R.E.M. HQ (@remhq) February 16, 2019
Il tweet pubblicato da Trump è rimasto disponibile per diverse ore prima di essere rimosso, ma il video al suo interno non poteva essere riprodotto, probabilmente in seguito a una segnalazione a Twitter sulla violazione del copyright per la presenza della canzone dei REM.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) February 15, 2019
Le persone che vedete qui sotto non esistono: sono state create da un’intelligenza artificiale, che ha “imparato” a riconoscere le fattezze dei volti e a utilizzarle per produrre nuove facce. Nella maggior parte dei casi, il risultato che si ottiene è molto realistico, con immagini ad alta definizione.
Il sito, che si chiama thispersondoesnotexist.com, mostra una nuova faccia ogni volta che si aggiorna la pagina.
Il sistema utilizza una classe di algoritmi (“reti antagoniste generative”) utilizzati nell’apprendimento automatico in cui due reti neurali si sfidano tra loro per ottenere il migliore risultato finale. Come suggerisce il nome, una rete neurale prevede l’utilizzo di “neuroni” artificiali e ha un funzionamento che, almeno nelle basi, è ispirato a quello delle reti neurali biologiche come quelle del nostro cervello (in una versione enormemente semplificata).
Fino a qualche anno fa per ottenere risultati di qualità paragonabile a queste fotografie erano necessarie enormi capacità di calcolo, ma negli ultimi anni i progressi nei microchip e nelle soluzioni software hanno reso queste soluzioni più accessibili.