Una persona ha imbrattato con una torta la teca che protegge la Gioconda

Una persona ha imbrattato con una torta la teca che protegge la Gioconda

Domenica pomeriggio una persona ha sporcato la teca che protegge la Gioconda di Leonardo da Vinci – il dipinto più famoso al mondo, esposto al museo del Louvre di Parigi – con quella che sembra essere una torta. Le immagini e i video che sono circolati sui social network non mostrano il momento in cui la persona imbratta il dipinto, ma soltanto il vetro che lo protegge già sporco di crema bianca, con uno dei custodi che tenta di pulirlo. Secondo le testimonianze dei visitatori che erano lì, la persona si sarebbe avvicinata al dipinto in sedia a rotelle e con una parrucca in testa. Uno dei video la mostra in piedi mentre viene allontanata e grida alla folla di «pensare alla Terra», «è per questo che l’ho fatto, pensate al pianeta».

La Gioconda ha sempre attirato attacchi di questo tipo, probabilmente per la sua fama mondiale. Nel 2009 una donna le tirò contro una tazza di tè, e anche in quell’occasione il dipinto fu protetto dalla teca di vetro. Nel 1974, mentre era in mostra a Tokyo, una donna la colorò con uno spray rosso. Nel 1956 ci furono altri due attacchi, uno con l’acido e uno con un sasso.

Questa chiesa sul biglietto dei mezzi pubblici di Roma sembra molto il Duomo di Firenze

Questa chiesa sul biglietto dei mezzi pubblici di Roma sembra molto il Duomo di Firenze

Francesco Carpano, consigliere comunale di Roma del partito centrista Azione, si è accorto che sul biglietto ricaricabile dei trasporti pubblici di Roma, reso disponibile di recente dall’azienda che li gestisce, ATAC, è disegnato il profilo di una chiesa che ricorda molto il Duomo di Firenze e poco una chiesa di Roma. Il profilo di Santa Maria del Fiore, con la sua caratteristica cupola dell’architetto Filippo Brunelleschi e il campanile di Giotto, sono piuttosto evidenti, anche nei dettagli delle finestre. Il disegno non sembra invece per niente San Pietro, la chiesa che apparentemente manca tra i principali monumenti romani rappresentati sul biglietto: l’obelisco Lateranense, il Pantheon, il Colosseo e il tempio di Saturno nel Foro Romano.

L’emozionato discorso dell’allenatore dei Golden State Warriors dopo la strage in Texas

L'emozionato discorso dell'allenatore dei Golden State Warriors dopo la strage in Texas

Martedì sera Steve Kerr, allenatore della squadra di basket NBA dei Golden State Warriors, ha tenuto un discorso molto emozionato a proposito della strage avvenuta poche ore prima in una scuola elementare in Texas, in cui erano stati uccisi 19 bambini e due adulti. Nella conferenza stampa prima della gara 4 delle finali di conference dei playoff NBA, partita che gli Warriors hanno giocato contro i Dallas Mavericks a Dallas (città del Texas), Kerr ha detto ai giornalisti di non aver intenzione di parlare di basket, e ha rivolto un appello ai politici statunitensi invitandoli a inasprire le leggi sulla vendita di armi nel paese. Ha usato parole dure e si è mostrato emozionato, arrabbiato e scosso da quanto successo.

Kerr ha detto: «Quando faremo qualcosa? Sono stanco. Sono stanco di venire qui e fare le mie condoglianze alle famiglie devastate che sono là fuori. Sono stanco. Scusatemi. Mi dispiace. Sono stanco dei minuti di silenzio. Basta!».

Kerr ha ricordato poi che c’è un disegno di legge approvato dalla Camera che estenderebbe i cosiddetti «background checks» – i controlli preventivi sugli acquirenti di armi, attualmente effettuati solamente per gli acquisti nei negozi – anche alle vendite tra privati e online. Il disegno di legge è però fermo al Senato, dove i Democratici non hanno la maggioranza, e i Repubblicani si oppongono alla sua approvazione. Kerr si è quindi rivolto direttamente a Mitch McConnell, leader dei Repubblicani in Senato, e a tutti i senatori Repubblicani, chiedendo loro di agire immediatamente per impedire nuove stragi.

Steve Kerr è tra gli sportivi americani più noti per il proprio impegno civile, e in passato si era già espresso diverse volte contro la diffusione di armi nel paese. L’impegno politico di Kerr si deve anche alla sua storia personale, dato che suo padre, che era presidente dell’Università americana di Beirut, in Libano, era stato assassinato nel 1984 da alcuni terroristi. Kerr ha detto in diverse occasioni che l’uccisione del padre è stata fondamentale per la formazione della propria sensibilità su molti temi sociali.

– Leggi anche: Le leggi sulle armi in Texas sono tra le più permissive di tutti gli Stati Uniti

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