Il video della lite tra Ghali e Salvini allo stadio durante Milan-Inter

Il video della lite tra Ghali e Salvini allo stadio durante Milan-Inter

Domenica sera, durante la partita di calcio tra Milan e Inter giocata a San Siro, in tribuna d’onore erano seduti a pochi metri uno dall’altro il cantante Ghali e il leader della Lega Matteo Salvini. Come parzialmente mostrato da un video che nelle ultime ore è stato ripreso da diversi siti italiani e come riportato da alcuni presenti, dopo il gol del Milan, la squadra per cui tifa, Ghali si è alzato e ha urlato qualcosa rivolto a Salvini, anche lui milanista. Sembra – ma mancano conferme attendibili e il video non mostra quasi niente – che Ghali abbia insultato Salvini accusandolo di non poter tifare ed esultare per un gol di un giocatore nero, giudicandolo incoerente.

La Lega ha commentato quanto successo con questo comunicato:

«Matteo Salvini è stato aggredito verbalmente da Ghali durante il primo tempo di Milan-Inter di ieri sera. Il leader della Lega era in tribuna con il figlio, e subito dopo il gol del pareggio gli si è avvicinato il rapper in evidente stato di agitazione. Ghali ha urlato una serie di insulti e di accuse farneticanti a proposito dell’immigrazione – cercando di filmarsi col cellulare – ed è stato subito allontanato, tra lo sconcerto degli altri spettatori. La società rossonera si è scusata con Salvini, che sul momento non aveva riconosciuto Ghali né aveva compreso i motivi della sua alterazione».

Ghali non ha per il momento commentato la questione.

A Pompei è stata trovata una stanza che mostra come vivevano gli schiavi

A Pompei è stata trovata una stanza che mostra come vivevano gli schiavi

A Pompei è stata scoperta una camera in ottimo stato di conservazione, che in origine era probabilmente abitata da persone in schiavitù.
Nella stanza sono stati ritrovati, tra le altre cose, tre letti di legno, un vaso da notte e un baule di legno che conteneva oggetti metallici e in tessuto. La stanza, che è parte di una villa a Civita Giuliana, circa 700 metri a nordest dalle mura di Pompei, ha una dimensione di 16 metri quadrati: l’unica fonte di luce naturale è una finestra posta in alto. Le persone che abitavano la stanza lavoravano per la famiglia che viveva nella villa.

«Ciò che colpisce di più è la natura angusta e precaria di questa stanza, che è un po’ un dormitorio, un po’ un ripostiglio», ha detto il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. «Si tratta sicuramente di una delle scoperte più emozionanti della mia vita di archeologo, anche senza la presenza di grandi “tesori”. Il vero tesoro qui è l’esperienza umana – in questo caso dei membri più vulnerabili della società antica – di cui questa stanza è una testimonianza unica».

Il monologo di Andrea Pennacchi sulla deportazione di suo padre in un campo di concentramento

Il monologo di Andrea Pennacchi sulla deportazione di suo padre in un campo di concentramento

Durante la puntata di venerdì di Propaganda Live, su La7, lo scrittore e attore Andrea Pennacchi ha recitato un breve monologo sulla deportazione di suo padre nel campo di concentramento nazista di Ebensee in Austria, nel 1944. Nel monologo, Pennacchi fa velatamente riferimento a una manifestazione “No Green Pass” a Novara del 30 ottobre, dove alcuni manifestanti si erano vestiti da prigionieri dei campi di concentramento e avevano sfilato circondati da una fune che richiamava il filo spinato.

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