Le foto della prima passeggiata marziana di Perseverance

Le foto della prima passeggiata marziana di Perseverance

Perseverance, il robot automatico (rover) della NASA, si è spostato per la prima volta sul suolo marziano coprendo una distanza di circa 6,5 metri. Seppure molto breve, il viaggio ha permesso di verificare i sistemi per far muovere il rover, dopo il suo turbolento arrivo su Marte dello scorso 18 febbraio.

Le tracce lasciate dalle ruote di Perseverance sul suolo marziano, a sinistra è visibile una delle ruote del rover (NASA/JPL-Caltech)

Il Jet Propulsion Laboratory (JPL) – il laboratorio della NASA a Pasadena (in California) che si occupa dell’esplorazione dello Spazio con sonde, lander e rover – ha diffuso alcune immagini che mostrano i segni delle ruote di Perseverance sul suolo.

Un piccolo rilievo in vista (NASA/JPL-Caltech)

Il test era atteso con grande interesse perché nel prossimo anno marziano (circa due anni terrestri), il rover dovrà coprire una distanza di circa 15 chilometri per esplorare l’area di Jezero, il grande cratere largo quasi 50 chilometri scelto come punto di arrivo per Perseverance.

(NASA/JPL-Caltech)

I ricercatori ritengono che un tempo nella zona ci fosse un fiume che sfociava in un lago: il corso d’acqua avrebbe portato con sé sedimenti e minerali che nel lago avrebbero costituito la giusta ricetta per alimentare microbi, e forse altre forme di vita.

L’incredibile video di Perseverance, spiegato

Questa nave che vola non vola

Questa nave che vola non vola

Durante una passeggiata nei pressi di Falmouth, nel sud dell’Inghilterra, un uomo ha fotografato una nave mercantile che sembrava essere sospesa sopra le acque del mare. Era ovviamente un’illusione ottica, dovuta a un falso orizzonte, creato dalla nebbia o dalla foschia sopra il mare – un fenomeno diverso da quello dei miraggi delle oasi nei deserti, che vengono avvistate lontano da dove si trovano in realtà.
Avvistamenti del genere si ripetono periodicamente, e già in passato erano stati ampiamente spiegati.

(David Morris)

Altre illusioni ottiche simili sono causate invece da un fenomeno meteorologico chiamato inversione di temperatura, che si verifica quando una corrente di aria fredda si trova più vicina al suolo – in questo caso all’acqua – mentre l’aria sopra di essa è più calda. Dal momento che l’aria fredda è più densa dell’aria calda, ha un maggiore indice di rifrazione, e questo influisce sulla percezione visiva degli oggetti da parte del cervello umano. Attraverso il miraggio superiore, gli oggetti sembrano “galleggiare” sopra la loro posizione reale, ma è anche possibile riuscire a vedere un oggetto capovolto, oppure oggetti che si trovano al di là della linea dell’orizzonte.

Quando uno strato di aria fresca sta sopra uno strato di aria calda si parla invece di miraggio inferiore: è l’illusione ottica che in estate ci porta a vedere in lontananza “pozze d’acqua” lungo le strade d’asfalto molto caldo.

Per la prima volta Starship è atterrata intera, ma poi è esplosa

Per la prima volta Starship è atterrata intera, ma poi è esplosa

Nel pomeriggio di mercoledì 3 marzo (in Italia era notte), la compagnia spaziale statunitense SpaceX è riuscita a fare atterrare intera “Starship”, la sua nuova astronave che un giorno dovrebbe consentire di raggiungere la Luna e molto più ambiziosamente Marte.

Il prototipo SN10, alto come un palazzo di 16 piani e che ricorda un grande silo per i cereali, ha raggiunto un’altitudine di 10mila metri, spinto dai suoi tre motori Raptor alimentati a metano. Li ha poi spenti e ha eseguito una manovra per raggiungere una posizione orizzontale, in modo da rallentare nella propria fase di rientro verso la base di lancio di Boca Chica, nel Texas meridionale.

Poco prima di raggiungere il suolo, SN10 ha riacceso i motori ricevendo la spinta necessaria per riacquistare una posizione verticale e per rallentare ulteriormente, man mano che si avvicinava al punto di atterraggio. Il prototipo si è infine posato sulla piattaforma di arrivo, ma dopo un quarto d’ora circa è esploso distruggendosi completamente.

Anche i due test precedenti erano finiti con un’esplosione, ma ancora prima che i prototipi di Starship fossero stabili sulla piattaforma. Il test di ieri, come i due precedenti, sono stati condotti senza equipaggio a bordo e nessuno nella zona di Boca Chica si è fatto male.

SpaceX ha definito un successo il proprio test, ricordando che i lanci di questi prototipi servono a raccogliere molte informazioni sul comportamento di Starship e dei suoi numerosi componenti, a partire dai tre motori. L’astronave è del resto in una fase iniziale di sviluppo ed è normale che i lanci abbiano esiti piuttosto incerti. Il fatto che SN10 sia riuscita a raggiungere intera la base di Boca Chica è comunque un buon segno e conferma i progressi delle ultime settimane, resi possibili da ciò che i tecnici avevano osservato nei prototipi precedenti.

Il progetto di Starship è portato avanti da SpaceX da circa 8 anni, ma i test con i primi prototipi erano iniziati solo nella primavera dello scorso anno. Nella sua versione finale, l’astronave dovrebbe essere una delle più grandi mai realizzate nella storia delle esplorazioni spaziali, con un’altezza di 50 metri e un diametro di 9 metri.

I piani prevedono che Starship abbia la capacità di spostarsi in autonomia nello Spazio grazie a sei grandi motori a metano, che potranno essere utilizzati per compiere atterraggi verticali non solo sulla Terra, al rientro dalle missioni, ma anche su altri corpi celesti, come la Luna e in un futuro ancora non ben definito Marte. L’astronave partirà dal nostro pianeta facendo affidamento su un gigantesco razzo di 72 metri chiamato Super Heavy, ancora nella sua fase di sviluppo da parte di SpaceX.

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