Il calciatore più scarso di Fifa18 non è un calciatore

Il calciatore più scarso di Fifa18 non è un calciatore

Il videogioco di calcio Fifa18 ha dato, come ogni anno, un punteggio a ogni giocatore presente nel gioco. Cristiano Ronaldo ha 94 (su 100), Messi 93; e poi, a scendere, tutti gli altri. I giocatori con il punteggio più basso (che è fatto partendo da tanti punteggi in diversi ambiti fisici, tecnici e mentali) è 46 e ce l’hanno 10 giocatori. Uno di loro però non è un calciatore. Si chiama Tommy Käßemodel, ha 29 anni e cinque anni fa, dopo aver fatto le giovanili nel Ergzebirge Aue – una squadra della seconda divisione tedesca – si è ritirato. È però rimasto nell’ambiente e ha continuato a fare il magazziniere nella squadra.

Nella seconda divisione tedesca – come in molti campionati – c’è una regola che prevede che ogni squadra debba avere in rosa almeno quattro giocatori cresciuti nelle giovanili di quella squadra. L’ Ergzebirge Aue ne aveva solo tre, e allora ha aggiunto anche Käßemodel. Che però fa il magazziniere, non il calciatore.

La maglia celebrativa per i 120 anni della Juventus

La maglia celebrativa per i 120 anni della Juventus

Per festeggiare il 120esimo anniversario dalla fondazione della Juventus, il prossimo primo novembre verranno presentate al pubblico le nuove divise realizzate appositamente per l’occasione. I giocatori della squadra le indosseranno durante la partita di campionato contro il Benevento, che si terrà il 5 novembre all’Allianz Stadium di Torino. Le foto della maglia non sono ancora state diffuse, ma le ha pubblicate online il sito Footy Headlines, di solito molto affidabile su queste cose.

Lo stile ricorda molto quello delle prime divise, molto sobrie e nelle quali non compaiono i loghi degli sponsor. Saranno probabilmente utilizzate dalla squadra come quarta maglia ufficiale. Le maglie celebrative si potranno anche acquistare negli store della Juventus: saranno in vendita a partire dalla settimana prossima in edizione limitata.

Tutte le maglie della Serie A 2017/2018

Il «miglior commento dell’anno sul New York Times»

Il «miglior commento dell'anno sul New York Times»

Ieri nella sezione commenti del New York Times è successa una cosa piuttosto buffa. Sotto un articolo sui politici Repubblicani critici di Donald Trump, Christine McMorrow, un’affezionata e prolifica commentatrice (è autrice di più di 10mila commenti), ha scritto una cosa incomprensibile che ha confuso molte persone e ne ha divertite altre.

In italiano sarebbe più o meno così:

«Zero ottimismo sul fatto che i Democratici possano di nuovo ottenere ciao ciao oh sei qui sei fuori oh bene lascia che venga alla porta ho del ghiaccio sul ginocchio e sto bollendo alcune uova le spengo e poi facciamo la nostra riunione già a parte questo andrà bene io Norman è fuori per fare alcune commissioni e sa che stavi arrivando quindi andrà in cantina anche io questa mattina ero giù al Cape lascia che mi alzi perché in questo momento sono come intrappolata nella mia sedia e poi metterò il ghiaccio di nuovo quando arriverai qui ok grazie ciao ciao».

McMorrow è riconosciuta dal New York Times come una commentatrice affidabile (il simbolo verde di fianco al suo nome nell’immagine lo certifica) e per questa ragione i suoi commenti vengono pubblicati immediatamente quando li scrive, senza passare per la moderazione. Un po’ dopo aver pubblicato questo ha capito che qualcosa era andato storto e ne ha scritto un altro per spiegare cosa:

«È stato un errore che dovrò segnalare al New York Times. Stavo scrivendo un messaggio dettandolo quando un amico è arrivato in anticipo a casa mia. Non avevo idea che quelle idiozie stessero venendo registrate – ci sono anche degli errori in mezzo! E poi per il fatto che il commento è stato messo in evidenza, con circa 15 email che me lo hanno annunciato, mi ha fatto impazzire la casella di posta».

Il commento è comunque piaciuto molto: un articolo sul New York Magazine l’ha definito il migliore dell’anno e il Community Editor del New York Times Bassey Etim ha risposto a McMorrow dicendole: «Spero che ora il tuo ginocchio stia meglio!».

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