Come non fare una pista di pattinaggio su ghiaccio

Come non fare una pista di pattinaggio su ghiaccio

Il parco divertimenti giapponese Space World, che si trova nella città di Kitakyushu, nel sud del paese, aveva pensato di fare qualcosa di speciale per i suoi clienti con la pista per il pattinaggio su ghiaccio che prepara ogni anno in inverno: per provare a ricreare l’effetto di una pattinata sul mare aveva congelato 5.000 pesci morti sotto la superficie della pista. Più che apprezzamenti, tuttavia, la trovata ha causato moltissime critiche al parco, che ora ha deciso di scongelare la pista e organizzare una cerimonia funebre per i 5.000 pesci.

5000 frozen dead fish under the ice rink in Japan 5000 frozen dead fish under the ice rink in Japan

Una delle più grandi sfuriate di sempre ha 40 anni

Una delle più grandi sfuriate di sempre ha 40 anni

«Le macchine stanno vincendo. Oppure, parafrasando la NRA: la tv non corrompe le persone; le persone corrompono le persone». Fu con questo appunto che Sidney Lumet, grande regista statunitense morto nel 2011, iniziò a girare Network, film che in Italia venne distribuito con il titolo di Quinto Potere e che uscì il 27 novembre del 1976, quarant’anni fa. Il protagonista del film era Howard Beale, un commentatore tv — interpretato da Peter Finch — che prima di lasciare la rete televisiva per cui lavorava da undici anni a causa dei bassi ascolti del suo programma, annuncia in diretta che si sarebbe suicidato una settimana dopo. Diana Christensen, dirigente della rete interpretata da Faye Dunaway, nel film cerca di sfruttare la curiosità suscitata nel pubblico dalle parole di Beale, lo riassume e gli concede di continuare il suo programma. Beale, in preda a un esaurimento nervoso, inizia quindi a fare una serie di monologhi in cui critica la società americana. Uno di questi monologhi, quello del “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!”, è rimasto nella storia del cinema, sopratutto grazie alla grande interpretazione di Peter Finch. Il film vinse un sacco di premi, fra cui quattro Oscar, due dei quali assegnati a Finch e Dunaway. Finch tuttavia non poté ritirarlo, poiché morì improvvisamente durante il tour promozionale del film.

Queste sono le versioni in italiano e in inglese del monologo di Beale:

 

Qualcuno su Google Maps ha cambiato il nome della Trump Tower in “Dump Tower”

Qualcuno su Google Maps ha cambiato il nome della Trump Tower in "Dump Tower"

Per poche ore, questa notte su Google Maps qualcuno ha cambiato il nome della Trump Tower di Manhattan, il grattacielo di New York in cui risiede Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, in “Dump Tower”: dump è un termine che tradotto in italiano significa “ammasso di rifiuti”, e take a dump è un’espressione gergale per dire “andare in bagno” (all’incirca). Un portavoce di Google ha detto che il nome dell’edificio è stato segnalato e corretto in breve tempo.

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