Non siete gli unici a non sapere più che giorno è

Non siete gli unici a non sapere più che giorno è

Una conseguenza da molti osservata durante la quarantena per il coronavirus è la difficoltà a ricordarsi che giorno sia. Rimaniamo in casa tutta la settimana, non abbiamo più molti degli appuntamenti fissi che ci aiutano a distinguere un giorno dall’altro e anche i weekend non hanno più niente di speciale rispetto agli altri giorni. Negli Stati Uniti, ha scritto il New York Times, le ricerche su Google per capire che giorno sia, sono aumentate enormemente nelle ultime settimane.

Per ovviare a questo problema, una televisione locale di Cleveland, Fox 8 News, ha cominciato a mandare in onda nel suo principale programma del mattino un segmento intitolato “Che giorno è oggi”, in cui si risponde alla domanda che molti si fanno. Il segmento è diventato molto popolare sui social network, anche grazie alla verve comica del presentatore, Todd Meany.

Il concerto di Andrea Bocelli dal Duomo di Milano

Il concerto di Andrea Bocelli dal Duomo di Milano

Domenica 12 aprile, il giorno di Pasqua, il cantante italiano Andrea Bocelli ha tenuto un concerto dal Duomo di Milano: il concerto è stato trasmesso in streaming, accompagnato da immagini di diverse città del mondo, deserte per via delle restrizioni dovute all’epidemia da coronavirus. Bocelli ha 61 anni ed è uno dei cantanti italiani più famosi nel mondo.

Il discorso di Boris Johnson dopo essere stato dimesso dall’ospedale

Il discorso di Boris Johnson dopo essere stato dimesso dall'ospedale

Nella mattina del 12 aprile, il primo ministro britannico Boris Johnson è stato dimesso dal St Thomas’ Hospital di Londra in cui era stato ricoverato dopo un peggioramento dei sintomi da Covid-19 (la malattia provocata dal coronavirus), passando anche tre notti in terapia intensiva.

Nel pomeriggio ha diffuso un breve discorso, piuttosto commosso, in cui ha sottolineato l’importanza dell’NHS, il sistema sanitario nazionale britannico. Nel messaggio Johnson dice che il Regno Unito ha fatto progressi nella «battaglia contro il coronavirus» perché ha capito che l’intera nazione doveva fare da «scudo» verso il suo «bene più prezioso: il Servizio Sanitario Nazionale». Ha poi ringraziato tutti quelli che lavorano per contrastare il coronavirus negli ospedali: medici e infermieri ma anche cuochi e addetti alle pulizie. Ha quindi ringraziato in modo particolare due infermieri che sono stati con lui nel momento peggiore della sua permanenza in ospedale: un’infermiera originaria della Nuova Zelanda, e un infermiere portoghese. Il discorso comincia così:

Buon pomeriggio, oggi ho lasciato l’ospedale dopo una settimana durante la quale l’NHS mi ha salvato la vita. Non ci sono dubbi a riguardo.
È difficile trovare le parole per esprimere quanto io mi senta in debito, ma prima di farlo voglio ringraziare tutti i cittadini del Regno Unito per lo sforzo e il sacrificio che hanno fatto e stanno facendo.

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