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  • Martedì 20 febbraio 2024

La scrittrice fantasy statunitense Cassandra Clare ha usato il dialetto veneziano come lingua di un regno fantastico

Dettaglio della copertina del romanzo "Lo scudo del principe" di Cassandra Clare
Dettaglio della copertina di Lo scudo del principe di Cassandra Clare, pubblicato da Mondadori

Nella narrativa fantasy capita spesso che gli scrittori inventino lingue o sistemi di scrittura inesistenti per far parlare alcuni personaggi: J.R.R. Tolkien ad esempio ideò molte lingue artificiali per il mondo di Il signore degli Anelli. Altri autori, invece, hanno usato lingue straniere esistenti e ha fatto così anche la scrittrice statunitense Cassandra Clare, nota soprattutto per la serie di libri Shadowhunters da cui nel 2013 fu tratto il film Shadowhunters – Città di ossa, per il suo nuovo romanzo, Lo scudo del principe, in cui alcuni personaggi parlano in dialetto veneziano. Pubblicato in italiano da Mondadori a gennaio, Lo scudo del principe è ambientato in un regno che si chiama Castellane che confina con un altro chiamato Sarthe, dove si parla veneziano appunto. L’uso del dialetto nel romanzo è stato notato da un’utente di X, il cui post è stato poi condiviso da varie altre persone, alcune divertite altre solo sorprese.

Nella traduzione italiana – di Roberta Maresca e Alessandra Roccato – il passaggio citato nel post dice:

Luisa gli lanciò un’occhiata, sorrise, poi aggrottò le sopracciglia e disse speditamente in sarthiano: «Mì pensave che xéra el Prìnçipe, el ghe soméja tanto».
«Pensava che foste il Principe» tradusse Vienne. «Dice che gli assomigliate molto.»
Kel si rivolse a Luisa. «Cosin.»
Luisa gli fece un sorriso con i suoi denti radi. «Dove xéło el Prìnçipe? Xéło drìo a rivar a zogar con mì?»
Vienne recuperò la palla dalla fontana dove Luisa l’aveva fatta cadere. «Il Principe non può venire ora, cara, ha degli impegni. Ma sono sicura che preferirebbe giocare.»

Più avanti lo stesso personaggio, una principessa dodicenne, dice: «Ostrega! Xé tanto grando par dentro», tradotto come “Santo cielo, è molto grande qui dentro!”.

Clare ha avuto un grande successo internazionale tra i giovani lettori di narrativa fantasy negli anni Duemila (i suoi romanzi sono stati tradotti in varie lingue europee) e oggi ha 560mila follower su Instagram. Lo scudo del principe è il primo libro di una dilogia ed è pensato per un pubblico più adulto.

Nel romanzo compaiono anche alcune lingue inventate, oltre a parole ebraiche. La traduzione dall’inglese al dialetto veneziano delle frasi dei Sarthiani è stata fatta per Clare da Francesco Bravin. Bravin è socio della Language Creation Society, un’associazione internazionale di appassionati di lingue artificiali – ne fa parte anche David Peterson, il creatore della lingua dothraki delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin, da cui è tratta la serie tv Game of Thrones. A volte capita che scrittori o produttori di serie tv contattino l’associazione per avere una consulenza e così ha fatto Clare per Lo scudo del principe, in questo caso chiedendo traduzioni in occitano, veneziano o francese antico. «Le ho proposto in alternativa il milanese e il friulano», racconta Bravin, «ma alla fine ci siamo orientati sul veneziano».

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