Il video in cui “Capitano Ultimo”, ex generale dei carabinieri famoso per l’arresto di Totò Riina, si è scoperto il volto dopo 31 anni

Sergio De Caprio, detto anche “Capitano Ultimo”
(ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)
Sergio De Caprio, detto anche “Capitano Ultimo” (ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)

Sabato, durante un evento elettorale al teatro Quirino di Roma, l’ex generale dei Carabinieri Sergio De Caprio, noto anche come “Capitano Ultimo”, si è scoperto il volto per la prima volta dopo 31 anni. De Caprio è famoso per essere tra i principali responsabili dell’arresto di Totò Riina, boss di Cosa Nostra, nel 1993: da allora si era sempre mostrato in pubblico col volto coperto, con un passamontagna e più recentemente con mascherine, per proteggere la propria identità.

De Caprio è candidato alle elezioni europee del prossimo giugno con la lista “Libertà”, creata da Cateno De Luca, leader del partito meridionalista Sud Chiama Nord. Scoprendosi il volto, De Caprio ha detto. «Dopo 31 anni, tolgo la protezione al mio volto, la mia ultima difesa dalla mafia, perché a viso aperto voglio continuare a servire il popolo italiano con lo stesso coraggio, con la stessa umiltà, con lo stesso amore che ho avuto da carabiniere».

De Caprio è nato a Montevarchi, in provincia di Arezzo, nel 1961. Ha studiato alla Scuola militare Nunziatella di Napoli e poi all’Accademia miliare di Modena. Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta fu trasferito a Milano, dove si occupò di infiltrazioni mafiose, e poi fondò e diresse l’unità CrimOr (Criminalità Organizzata) del R.O.S. – Raggruppamento Operativo Speciale di Carabinieri.

Divenuto famoso per l’arresto di Riina in quella che era stata denominata “Operazione Belva”, De Caprio ha poi avuto una carriera molto lunga nelle forze dell’ordine. Quella con Cateno De Luca non è la sua prima candidatura: si era già candidato nel 2013 con Fratelli d’Italia e nel 2020 era stato nominato assessore all’Ambiente della Regione Calabria sotto un’amministrazione di centrodestra.

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