Sabato scorso la pagina Facebook della Freehold American Legion, un’organizzazione di reduci di guerra della città di Freehold, nel New Jersey, ha pubblicato una foto di uno dei suoi membri, Dan Barkalow, con Bruce Springsteen. Barkalow ha raccontato che venerdì 11 novembre stava tornando a casa in moto con alcuni amici dell’American Legion dopo aver presenziato a una cerimonia in un cimitero per i morti nella guerra in Vietnam quando ha notato un altro motociclista fermo a bordo strada, con la moto in panne. Quando si è fermato per offrire aiuto si è accorto che il motociclista era Bruce Springsteen: dopo aver provato invano a far ripartire la moto di Springsteen, Barkalow gli ha offerto un passaggio fino a un bar vicino e poi ha aspettato con lui l’arrivo del soccorso stradale, bevendo birra e chiacchierando di moto e di Freehold, la città dove anche Springsteen è nato e cresciuto.
Sabato 12 novembre il leader dello UKIP Nigel Farage ha incontrato a New York Donald Trump, eletto lo scorso 8 novembre come prossimo presidente degli Stati Uniti, twittando una foto di loro due insieme. Lo UKIP è il partito indipendentista britannico con posizioni di estrema destra che è stato tra i principali sostenitori di Brexit e Farage è stato il primo politico britannico ad incontrare Trump dopo l’elezione. Il messaggio scritto da Farage con la foto dice “È stato un grande onore passare del tempo con Donald Trump. Era rilassato e con un sacco di buone idee. Sono sicuro che sarà un buon presidente”.
It was a great honour to spend time with @realDonaldTrump. He was relaxed and full of good ideas. I'm confident he will be a good President. pic.twitter.com/kx8cGRHYPQ
— Nigel Farage (@Nigel_Farage) November 12, 2016
Donald Trump, ora presidente eletto degli Stati Uniti, non ha smesso di prendersela con i media che lo criticano nonostante non sia più in campagna elettorale. Il 13 novembre se l’è presa in particolare con il New York Times. In un primo tweet ha scritto: «Il New York Times sta perdendo migliaia di abbonati a causa della sua copertura molto scadente e molto poco accurata del “fenomeno Trump”». Ovviamente è una cosa falsa. Il 2 novembre il New York Times ha pubblicato i dati sui suoi ultimi risultati economici, secondo cui il numero di copie cartacee vendute nel terzo trimestre del 2016 è stato inferiore rispetto allo stesso trimestre del 2015, mentre il numero di abbonamenti digitali è aumentato di 116mila.
Wow, the @nytimes is losing thousands of subscribers because of their very poor and highly inaccurate coverage of the "Trump phenomena"
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 13, 2016
Il secondo tweet invece dice: «Il New York Times ha mandato una lettera ai propri abbonati scusandosi per come hanno scritto MALE di me. Mi domando se smetterà di farlo – ci sono dubbi?». In questo caso Trump si riferiva a una lettera che l’editore del New York Times Arthur Sulzberger ha mandato ai lettori del quotidiano parlando di come il Times ha scritto della campagna elettorale e delle elezioni ed elencando alcune domande che sia i giornalisti sia i lettori si sono fatti dopo il risultato delle elezioni. Nella lettera però Sulzberger non chiede scusa, anzi: dice che pensa che il New York Times abbia «parlato di entrambi i candidati in modo equo durante la campagna elettorale» e promette ai lettori che il giornale continuerà a spiegare e raccontare il nuovo presidente e la sua futura amministrazione con «lo stesso livello di correttezza, lo stesso livello di indagine, la stessa indipendenza» che ha caratterizzato il lavoro degli ultimi mesi.
The @nytimes sent a letter to their subscribers apologizing for their BAD coverage of me. I wonder if it will change – doubt it?
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 13, 2016
Letter to NYT readers from Arthur Sulzberger Jr. and Dean Baquet pic.twitter.com/jORqzx3BA9
— Sydney Ember (@melbournecoal) November 11, 2016
Nell’ultimo tweet contro il New York Times invece Trump ha scritto: «Il New York Times oggi ha detto che Donald J. Trump crede che “altri paesi dovrebbero avere armamenti nucleari”. Come sono disonesti. Non l’ho mai detto!». In realtà, durante la campagna elettorale Trump ha detto che il Giappone dovrebbe avere delle armi nucleari – come scritto in una notizia dell’agenzia di stampa Reuters pubblicata oggi dal New York Times – e così l’Arabia Saudita e la Corea del Sud. Lo ha detto ad esempio in un’intervista a Fox News ad aprile.
The @nytimes states today that DJT believes "more countries should acquire nuclear weapons." How dishonest are they. I never said this!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 13, 2016
Oggi, in un’intervista al programma televisivo 60 Minutes Trump ha anche detto che ha intenzione di deportare tra i due e i tre milioni di immigrati irregolari presenti negli Stati Uniti e ha confermato di voler costruire un muro al confine con il Messico.