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  • Martedì 23 febbraio 2016

Cosa pensa Bill Gates del caso Apple e le richieste dell’FBI sull’iPhone di San Bernardino

NEW YORK, NY - SEPTEMBER 24: Bill Gates, chairman and founder of Microsoft Corp., speaks during the Clinton Global Initiative (CGI) meeting on September 24, 2013 in New York City. Timed to coincide with the United Nations General Assembly, CGI brings together heads of state, CEOs, philanthropists and others to help find solutions to the world's major problems. (Photo by Ramin Talaie/Getty Images)
NEW YORK, NY - SEPTEMBER 24: Bill Gates, chairman and founder of Microsoft Corp., speaks during the Clinton Global Initiative (CGI) meeting on September 24, 2013 in New York City. Timed to coincide with the United Nations General Assembly, CGI brings together heads of state, CEOs, philanthropists and others to help find solutions to the world's major problems. (Photo by Ramin Talaie/Getty Images)

Il cofondatore di Microsoft, Bill Gates, ha detto al Financial Times che Apple dovrebbe accogliere la richiesta dell’FBI e fornire un accesso secondario all’iPhone trovato durante le indagini sulla strage di San Bernardino dello scorso anno. Apple si è opposta all’ordine di un giudice in tal senso, sostenendo che un’operazione di questo tipo costituirebbe un precedente pericoloso e che ci sono comunque problemi tecnici per accedere all’iPhone come richiesto dall’FBI.

Gates ha detto:

Stiamo parlando di un caso specifico in cui il governo chiede di accedere a delle informazioni. Non stanno chiedendo una cosa in generale, chiedono una cosa per un caso particolare.

Secondo Gates non si tratta di un caso molto diverso da quelli in cui le autorità chiedono alle compagnie telefoniche di fornire informazioni sulle chiamate effettuate da un numero telefonico, o alla banche per avere informazioni su un conto. In una intervista concessa in seguito a Bloomberg, Gates ha detto di essere stato frainteso dal Financial Times e ha fornito una posizione più sfumata sulla vicenda. A una domanda diretta sul caso si è tenuto sul vago, dicendo che spetterà a magistratura e Congresso esprimersi su cosa fare.

Qui la storia di Apple contro l’FBI, dall’inizio, per capirci qualcosa.