Barbra Streisand, che ha 74 anni, ha fatto un nuovo disco, con alcuni inediti e alcune cover. Si intitola Walls, uscirà il 2 novembre e contiene la canzone “Don’t Lie to Me” (“Non mentirmi”), che è chiaramente contro Donald Trump. La canzone non cita mai esplicitamente Trump ma ci sono diversi riferimenti che parlano evidentemente di lui, anche perché si sa che Streisand ha spesso criticato Trump nelle sue interviste e sosteneva la candidatura di Hillary Clinton. Nella canzone Streisand dice: «Come puoi vincere se tutti perdiamo? / Cambi i fatti per giustificarti / Le tue labbra si muovono ma le tue parole si mettono di mezzo». In più, Streisand ha confermato ad Associated Press che la canzone parla di Trump e ha detto: «Siamo in guerra per l’anima degli Stati Uniti».
Mercoledì sera, nella partita della sesta giornata di Serie A tra Roma e Frosinone, il trequartista argentino Javier Pastore ha segnato il secondo gol della partita con un raffinato colpo di tacco, una cosa piuttosto rara da vedere: ed è degno di nota che Pastore abbia segnato nella stessa porta e nello stesso tempo in cui a fine agosto aveva segnato allo stesso modo, di tacco, contro l’Atalanta.
La Roma contro il Frosinone ha vinto 4-0 mentre contro l’Atalanta, lo scorso agosto, aveva pareggiato 3-3 in una partita in cui aveva avuto molte difficoltà. Pastore ha segnato i due gol di tacco anche nella stessa zona dell’area di rigore avversaria. In entrambi i casi i portieri non hanno potuto fare nulla.
Pastore è tornato a giocare in Italia in estate, dopo aver giocato per sette anni nel Paris Saint-Germain. Nelle prime partite di campionato con la Roma è sembrato spesso fuori posizione, lui che è trequartista ma è stato utilizzato in un centrocampo a tre. Le sue difficoltà sono state amplificate dai problemi che sta avendo l’intera squadra. La tecnica però è rimasta quella di un grande giocatore che nelle giuste condizioni può ancora tornare ad essere decisivo, come lo fu con il Palermo tra il 2009 e il 2011; e ieri Di Francesco lo ha schierato nel suo ruolo naturale, trequartista.
Molte persone pensano di avere il naso grosso per via di come lo vedono nei propri selfie. L’effetto “naso grosso” nei selfie, spiega un video di Vox, è però appunto un effetto: una distorsione dovuta alla distanza tra la macchina fotografica del telefono e la nostra faccia quando ci facciamo un selfie.
La maggior parte dei selfie, infatti, viene scattata tenendo il telefono a circa 30 centimetri dalla faccia. Un gruppo di ricercatori ha osservato che, nelle foto scattate col telefono o la macchina fotografica a 30 centimetri, la base del naso risulta più grossa del 30 per cento e la punta del naso del 7 per cento in confronto a come appare nelle foto scattate da un metro e mezzo di distanza.
Nelle foto scattate da un metro e mezzo di distanza, i tratti sono proporzionati perché sono sullo stesso piano; in quelle scattate da 30 centimetri il naso è esagerato perché in proporzione è più vicino alla macchina fotografica, e le parti del viso più vicine alla macchina fotografica sembrano più grandi di quanto siano veramente. Il naso è in primo piano e le orecchie sono sullo sfondo, ed è per questo che vediamo molto grosso il primo e piccole le seconde.
Per il momento gli unici modi di correggere la distorsione sono i selfie stick e le braccia lunghe (o lo strumento online creato dai ricercatori di Princeton, provatelo), ma in futuro è probabile che le macchine fotografiche dei telefoni saranno integrate da software in grado di farlo automaticamente.