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  • Lunedì 18 febbraio 2019

Qualcuno ha esposto una bandiera russa sulla cattedrale di Salisbury

Domenica qualcuno ha appeso una grande bandiera della Russia sulla cattedrale di Salisbury, nel Regno Unito, la città dove lo scorso 4 marzo furono avvelenati l’ex spia russa Sergej Skripal e sua figlia Yulia. La bandiera è stata vista la mattina di domenica, attaccata a un’impalcatura, ed è stata presto tolta da alcuni operai: non si sa chi l’abbia messa, ma è sembrata da subito una specie di presa in giro provocatoria. I due principali sospettati dell’avvelenamento perché avvistati a Salisbury nei giorni dell’attentato, gli agenti dei servizi segreti russi Alexander Yevgenievich Petrov e Ruslan Timurovich Boshirov, avevano infatti detto in un’intervista alla tv russa che erano lì per visitare la cattedrale. Era stata una scusa giudicata poco credibile da tutti gli esperti, ed era sembrata quasi una provocazione: gli osservatori concordano nel ritenere che l’avvelenamento fosse stato commissionato dai ranghi più alti dei servizi segreti russi, secondo molti con un coinvolgimento dello stesso governo.

Non è la prima volta che succede una cosa del genere: a Natale il network Russia Today, controllato dal governo russo e sul quale era andata in onda l’intervista, aveva regalato ai dipendenti e ad altre persone una cattedrale di Salisbury fatta di cioccolato. Sia Sergej Skripal che la figlia Yulia sono sopravvissute all’attentato: Dawn Sturgess, una donna di 44 anni, era invece morta per essere entrata casualmente a contatto con una boccetta di profumo che conteneva il gas nervino usato nell’avvelenamento.