Arpione spaziale!

Il satellite sperimentale britannico RemoveDEBRIS ha dimostrato con successo un nuovo sistema per catturare i detriti spaziali, in modo da raccoglierli ed evitare che possano causare danni agli altri satelliti in orbita. Il sistema funziona tramite un arpione, che viene sparato in direzione del detrito per fermarlo e impedirgli di andare a zonzo intorno alla Terra.

La simulazione, con un finto detrito collegato a RemoveDEBRIS tramite un’asta, ha funzionato alla perfezione. L’esperimento sarà ora valutato dagli organizzatori della missione, in vista degli ulteriori sviluppi delle tecnologie per ridurre i rifiuti spaziali.

RemoveDEBRIS si trova in orbita intorno alla Terra dalla fine della scorsa estate, quando aveva eseguito un primo test utilizzando una rete per bloccare i detriti spaziali, farli decadere dalla loro orbita e polverizzare durante il turbolento rientro nell’atmosfera.

Non sappiamo di preciso quanti siano i rifiuti spaziali in orbita intorno alla Terra, ma sono comunque decine di migliaia. Il solo Space Surveillance Network del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti tiene sotto controllo circa 8mila detriti: la loro presenza è rilevata da una rete di antenne al suolo e i suoi sistemi hanno il compito di valutare il rischio di collisioni, tra gli stessi detriti o con altri oggetti in orbita come i satelliti. Questi rifiuti spaziali viaggiano a grande velocità, superando in molti casi i 27mila chilometri orari. La loro presenza costituisce un rischio per i satelliti e le basi spaziali orbitali, come la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), perché una collisione potrebbe comportare seri danni e portare alla produzione di ulteriori detriti.