50 cent ha dichiarato bancarotta ma continua a farsi vedere con un sacco di soldi

50 cent ha dichiarato bancarotta ma continua a farsi vedere con un sacco di soldi

Il rapper statunitense Curtis Jackson, noto col nome d’arte di 50 Cent, ha dichiarato bancarotta lo scorso luglio. È stato condannato a risarcire per 5 milioni di dollari una donna di cui aveva diffuso un video che la mostrava fare sesso e aveva aperto una società nel settore della boxe a cui le cose non sono andate molto bene. Da quando ha dichiarato bancarotta, però, Jackson ha continuato a pubblicare su Instagram foto che lo mostrano con un sacco di soldi (nella prima immagine qui sotto ha usato le banconote per comporre la scritta “broke” cioè “al verde”), o durante concerti per i quali presumibilmente è stato pagato, senza dichiararne i guadagni. Ha anche pubblicato le foto di una casa in Africa della quale non c’è traccia sui registri del suo patrimonio. Il giudice che si occupa del suo caso di bancarotta ha quindi chiesto che rispondesse in corte di tutti questi soldi.

50 cent-broke
50 cent

Gianfranco Rosi ha chiesto che il Nobel per la Pace venga dato agli abitanti di Lampedusa e Lesbo

Gianfranco Rosi ha chiesto che il Nobel per la Pace venga dato agli abitanti di Lampedusa e Lesbo

Il regista Gianfranco Rosi, che con un documentario girato a Lampedusa – Fuocoammare – ha vinto il Festival del cinema di Berlino, ha scritto un articolo pubblicato oggi sulla prima pagina di Repubblica in cui chiede che il prossimo premio Nobel per la Pace venga consegnato agli abitanti di Lampedusa e Lesbo. Rosi racconta anche di aver consegnato il Leone d’Oro a Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e protagonista del film, perché lo porti sull’isola:

«Il premio Nobel agli abitanti di Lampedusa e Lesbo sarebbe una scelta giusta e un gesto simbolico importante. Consegnarlo non a un individuo ma a un popolo. I lampedusani in questi vent’anni hanno accolto persone che sono arrivate, migranti, senza mai fermarsi. Ho vissuto lì un anno e non ho mai sentito da nessuno parole di astio e paura nei confronti degli sbarchi. Le uniche volte in cui li vedo reagire con rabbia è quando ci sono troppe notizie negative associate all’isola: “disastro a Lampedusa”, “i pesci che mangiano i cadaveri”, “arrivano i terroristi”. Quelle sono le cose verso le quali hanno, giustamente, un rifiuto totale. Vorrebbero che tutto si svolgesse senza lasciare traccia mediatica, portando avanti il loro aiuto quotidiano. Ce ne sono tanti che lavorano al Centro d’accoglienza, oggi che gli sbarchi sono procedura istituzionale: la raccolta in mare aperto, l’arrivo al porto e al Centro per l’identificazione».

(Continua a leggere su Repubblica)

Un lottatore senza gambe ha vinto un torneo in Alabama

Un lottatore senza gambe ha vinto un torneo in Alabama

Hasan Hawthorne, studente di una scuola superiore di Pelham, in Alabama, ha vinto il titolo del campionato scolastico di lotta del suo stato. Hawthorne è nato senza le tibie: una gamba gli è stata amputata quando aveva tre anni, l’altra solo due anni fa. Normalmente cammina con delle protesi ma se le toglie per combattere. La finale era contro lo studente di un’altra scuola superiore, Landon Thompson, che aveva fin lì 53 vittorie e 3 sconfitte (ed entrambe le gambe); Hawthorne invece fin qui ha fatto 37 vittorie e nessuna sconfitta. Adesso andrà a giocare i campionati nazionali e poi spera di continuare la carriera al college.

Nuovo Flash