Le 35 auto blu di Napolitano

La primissima mossa del governo Monti, si apprende, sarà usare il più possibile le auto nazionali (blu) e meno quelle straniere, ma ci sono problemi. Pare infatti che il parco auto «italiano» dei ministeri, da una prima ricognizione, sia ingolfato da Fiat Croma prima serie, Alfa Romeo 166, Lancia K e lancias Dedra: roba spesso inutilizzabile e fuori produzione. Fa niente: dopo anni di amarezze sarà contento almeno Luca Cordero di Montezemolo: Silvio Berlusconi, da premier, ha infatti sempre rifiutato le auto del gruppo Fiat e ha sempre prediletto le tedesche. L’ex premier si presentò in Mercedes persino al funerale di Gianni Agnelli e rifiutò una Maserati Quattroporte regalata da Montezemolo in persona, la stessa che ora ha a disposizione Mario Monti. Il punto è che anche Gianfranco Fini, Vincenzo Visco, Romano Prodi, Umberto Bossi e Fausto Bertinotti preferirono Bmw. Lancia Thesis, invece, per la controparte storica di Montezemolo: i tre leader confederali. Una beffa.

A comprar straniero, primo paradosso, aveva cominciato il governo di centrosinistra alla fine del 2000: le tedesche facevano forti sconti mentre il gruppo Fiat proponeva solo vecchie Lancia K o Alfa 166. Cominciò Vincenzo Visco con una notevole Bmw 745, presto imitato da Ottaviano Del Turco. Gianfranco Fini e Umberto Bossi, intanto, guidavano Bmw serie 5 e serie 3 mentre Romano Prodi, il 9 agosto 2005, giorno del suo 66esimo compleanno, annunciò che si sarebbe regalato una Fiat Croma: ma venne beccato da Striscia la notizia mentre lo scarrozzavano su un’altra Bmw serie 5. Striscia beccò su analoga auto anche Bertinotti, che peraltro si era da poco speso in un’accorata difesa del made in Italy. Ma per Montezemolo la beffa, come detto, fu che a viaggiare italiano rimanevano soltanto i sindacati.

La disputa tra Montezemolo e Berlusconi risale al dicembre 2007 e tutto sommato è divertente: «Trovo umiliante per la Fiat e per il Paese», disse il primo, che una persona così eminente viaggi in macchine straniere». Qualcuno aveva avuto a insolentirsi anche quando Berlusconi, nel gennaio 2003, si era presentato in Mercedes al funerale di Gianni Agnelli: eppure l’Avvocato, primo paradosso, amava moltissimo proprio le Mercedes; le portava soprattutto in Costa azzurra anche perché le Fiat non erano poi tanto veloci: «Quando guidava», il racconto è di Henry Kissinger, «non rispettava limiti né segnaletica stradale. Ogni tanto imboccava le strade contromano». Nella dichiarazioni dei redditi del 2002, in compenso, Agnelli vantava tredici Panda mentre Berlusconi aveva una Bmw 750, un’Audi 100, una Mercedes 600 e una sorprendente Citroen Dyane. Manco una italiana.

Le cose sembrarono poter cambiare nel 2002, quando Berlusconi, da premier, provò la nuova Lancia Thesis: disse che gli ricordava la mitica Fiat 130 – che aveva avuto a suo tempo – e improvvisò che avrebbe prese «almeno sei». Morale: non ne prese nessuna. Si mormorò di alterchi con Agnelli, ma altri confermarono semplici ragioni di sicurezza: le auto tedesche del Cavaliere erano particolarmente blindate e per guidarle al meglio i suoi autisti potevano seguire particolari corso a Ingolstad, sede tedesca della Audi. Ecco allora che due anni dopo, nel luglio 2004, Montezemolo regalò a Berlusconi una blindatissima Maserati Quattroporte: grigio Palladio, interni in pelle beige, inserti in palissandro intarsiato. Carlo Azeglio Ciampi ne aveva appena ricevuta una uguale. Il dettaglio è che Berlusconi ringraziò, ma continuò discretamente a usare la sua Audi A8 e poi anche una Mercedes. Il perché, entro certi limiti, restano affari suoi. Come il fatto che molte sue «amiche» (chiamiamole) ebbero il regalo soltanto Mini, Smart e Mercedes.

Per i più curiosi, comunque, ecco un elenco palesemente incompleto di auto blu in uso a celebrità varie.
Ex ministro Ignazio La Russa, prima della Maserati: Audi A6 blindata. Presidente della Sardegna Ugo Cappellacci: Audi A6. Presidente del Trentino Alto Adige Alois Durnwalder: Audi A6. Presidente del Molise Michele Iorio: Audi A8. Avvocato dello Stato Ignazio Francesco Caramazza: Audi A6. Sindaco di Genova Marta Vincenzi: Toyota Prince ibrida. Ex ministro Michela Vittoria Brambilla: Audi A8 di sua proprietà e, a Roma, Bmw serie 5 della presidenza del Consiglio. Presidente della Provincia di Milano Guido Podestà: Audi A8 presa a noleggio. Governatore della Puglia Nichi Vendola: Wolkswagen Passat e, occasionalmente, Bmw già in uso alla scorta. Governatore della Lombardia Roberto Formigoni: Lexus. Presidente della Sicilia Raffaele Lombardo: Audi A6.

Nota: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha a disposizione un parco macchine di 35 autovetture; tre sono Lancia Thesis blindate, usate alternativamente; due sono autovetture storiche – Lancia Flaminia 335 del 1961 – e quattro sono di alta rappresentanza a disposizione di Capi di Stato esteri in visita in Italia. Avanzano 24 autovetture, compresi due pulmini.

Filippo Facci

Giornalista e scrittore, lavora a Libero, ha collaborato con il Foglio, il Riformista e Grazia. È autore di Di Pietro, La storia vera