Factchecking di fine stagione

Sono stati fatti diversi errori e imprecisioni sull’IMU, sull’IVA e sulla Grecia nelle ultime due puntate della stagione di Piazza Pulita e di Ballarò, andate in onda lunedì e ieri. Con questo post si conclude la stagione dei principali talk-show, ma il nostro blog non chiuderà. Continueremo a pubblicare imprecisioni ed errori dei nostri politici e giornalisti anche durante l’estate, quando loro crederanno che la nostra guardia sia più bassa (ingenui).

Nella puntata di Piazza Pulita, Pietrangelo Buttafuoco ha sostenuto che l’Italia è un paese a sovranità limitata. Per dimostrare questa affermazione ha detto che il militare responsabile della strage del Cermis – il capitano Richard J. Ashby che pilotava un aereo A6 che tranciò il cavo della funivia di Cavalese – è stato graziato dal Presidente della Repubblica. Non è vero: Ashby non ha ricevuto la grazia. Probabilmente Buttafuoco si è confuso con la grazia che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concesso a Joseph Romano, uno degli autori del sequestro di Abu Omar.

Non è vero come ha detto Marika Di Pierri, dell’associazione A sud, durante l’ultima puntata di Ballarò, che la borsa greca è cresciuta del 140 per cento, anche se è vero che sta crescendo. Come potete vedere in questo grafico, il principale indice della borsa di Atene è cresciuto del 50 per cento.

Non è vero, come ha detto in un servizio Silvio Berlusconi, che l’Italia versa nel budget europeo 17 miliardi e ne riceve indietro soltanto 10. L’Italia versa 14 miliardi e ne riceve 11.

Stefania Prestigiacomo ha sostenuto che sarà possibile togliere l’IMU sulla prima casa e scongiurare l’aumento dell’IVA grazie proprio ai proventi dell’IVA che arriveranno dai pagamenti dei debiti arretrati della pubblica amministrazione. Si tratta di un’idea all’apparenza geniale, di quelle che fanno esclamare: “Perché nessuno ci ha pensato prima?”.

In realtà è piuttosto difficile che le cose vadano nella maniera raccontata da Prestigiacomo. L’idea funziona così: stanziare i soldi per i pagamenti arretrati della pubblica amministrazione significa che le singole amministrazioni dello stato effettueranno dei pagamenti. Questi pagamenti, come tutti gli altri, produrranno gettito IVA. L’idea di Prestigiacomo, che in realtà è un’idea di Renato Brunetta, ribadita anche lunedì ad Otto e mezzo, è di utilizzare questo gettito, che secondo lui nessuno aveva notato, per cancellare l’IMU sulla prima casa ed evitare l’aumento IVA – Brunetta prevede comunque un gettito imprevisto di 2,1 miliardi, insufficiente sia per togliere l’IMU che per fermare l’aumento dell’IVA.

C’è molto scetticismo, diciamo così, sul fatto che questi miliardi siano un gettito inaspettato e che sia possibile utilizzarli sul fronte IMU o IVA. L’idea di Brunetta, infatti, deriva da una proposta di Stefano Fassina, del PD, che sembrerebbe un po’ più solida. L’idea di Fassina prevedeva un passaggio in più: spendere altri 15 miliardi, oltre i 40 già stanziati, per i pagamenti della pubblica amministrazione, e usare i proventi IVA di questi nuovi 15 miliardi, per scongiurare l’aumento dell’IVA previsto per luglio.

Questi 15 miliardi, però, non ci sono. Se comunque ci fossero ancora dei dubbi, il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha detto che sarà molto difficile reperire gli 8 miliardi necessari a cancellare l’IMU sulla prima casa e l’aumento dell’IVA: bisognerà procedere a tagli di spesa e “ritocchi” della tassazione.

In maniera abbastanza incredibile dobbiamo tornare a parlare, ancora, di IMU (qui trovate la vasta gamma di articoli che abbiamo scritto sul tema). Stefania Prestigiacomo l’ha definita «una patrimoniale sui poveri». Si tratta di un’espressione forte, che implicitamente afferma che l’IMU è una patrimoniale che va a colpire in maniera specifica i più poveri. Non è vero e per tutta una serie di ragioni.

Come trovate spiegato in questo documento dell’Agenzia del Territorio, gli italiani che possiedono una casa hanno un reddito in media più elevato degli altri – non ci sono dati, ma possiamo ragionevolmente supporre che chi ha una casa sia in media anche più ricco di chi non ce l’ha.

Probabilmente Prestigiacomo nel fare la sua affermazione aveva in mente uno studio prodotto dalla Commissione Europea che è diventato molto celebre in Italia. Per come l’hanno raccontata i giornalisti, la Commissione avrebbe detto che l’IMU è un’imposta iniqua e che colpiva in maniera più forte i meno ricchi. Il documento, in realtà, diceva il contrario. L’IMU infatti è un’imposta fortemente progressiva (certamente più progressiva della vecchia ICI).

Abbiamo ripetuto questi dati fino alla nausea, ma tanto vale ripeterli ancora una volta. Il 75 per cento dei contribuenti paga meno di IMU di quanto pagava di ICI. Per tutti è prevista una detrazione di 200 euro, più 50 euro per ogni figlio con meno di 26 anni. Infine, il costo medio dell’IMU per i proprietari di prima casa è di circa 200 euro l’anno.

 

 

Davide De Luca

Giornalista. Ho scritto per l’Arena di Verona e per l’Agence Europe di Bruxelles. Ho collaborato ad alcuni libri d’inchiesta su CL e la finanza cattolica. Mi piacciono i numeri e l’economia e cerco di spiegarli in modo semplice. Su Twitter sono @DM_Deluca