Una mossa strategica

Con l’occhio di uno che ha lavorato per tanto tempo nel campo delle organizzazioni, mi viene da dire che, con le dimissioni, Benedetto XVI si è assicurato la massima continuità rispetto al futuro. Un capo che passa le deleghe operative, restando nel contempo in azienda, è un capo che vuole assicurarsi un controllo sul funzionamento dell’organizzazione per un lungo tempo. Se un conclave a papa morto può sempre riservare delle sorprese, infatti, un conclave con il vecchio papa vivente non credo potrà concedersi grandi aperture. Il successore di Benedetto XVI non potrà essere uno non gradito al pontefice “uscente”. E il successore dovrà confrontarsi, fino alla scomparsa di uno dei due, con la presenza di un ex pontefice estremamente autorevole sul piano dottrinario (è pur sempre un ex capo dell’ex Sant’Uffizio) e magari lo stesso che lo ha creato cardinale. I vaticanisti diranno meglio di me, ma dal punto di vista organizzativo mi pare una mossa sorprendente, sì, ma estremamente efficace dal punto di vista strategico.

Ivan Scalfarotto

Deputato di Italia Viva e sottosegretario agli Esteri. È stato sottosegretario alle riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento e successivamente al commercio internazionale. Ha fondato Parks, associazione tra imprese per il Diversity Management.