Come andrà il processo Berlusconi

C’è ragione di credere, tecnicamente, che Berlusconi sarà condannato.

Per quanto riguarda la concussione:

– È provato che telefonò in questura

– È provato logicamente che sapesse che Ruby era una minore

– in questura furono furono sicuramente compiuti degli atti contrari ai doveri d’ufficio

– Le disposizioni del pm dei minori riguardo a Ruby furono disattese

Per quanto riguarda la prostituzione minorile:

– Ruby ha ricevuto soldi da Berlusconi o dal suo entourage

– Le intercettazioni, benché contraddittorie, confermano la ‘professione’ e il fatto che volesse arricchirsi approfittando della situazione

– È appurata la presenza anche notturna di Ruby ad Arcore. Almeno 12 volte

Questo senza contare le carte più o meno fumanti che l’accusa potrà produrre in un secondo momento, a sorpresa: tra queste – si mormora – una denuncia di un funzionario o intercettazioni indirette con Berlusconi che parla sulla linea telefonica di qualche ragazza.

Detto questo, le anomalie rimangono. Secondo me.

– È’ una forzatura che il processo sia rimasto a Milano

– È particolarmente una forzatura questa tipologia di rito immediato alla milanese, che infatti esiste solo a Milano e dove concussione e prostituzione minorile vengono associate. Personalmente ho dubbi anche sulla configurazione del reato di concussione: non era l’unica ipotesi possibile.

Credo sia poi difficile da digerire – ma questa è una considerazione extragiuridica e più politica – una concussione senza un vero concusso (in questura, salvo sorprese, nessuno si è dichiarato tale) e poi un fatto di prostituzione minorile in cui la vittima, la parte lesa, sarebbe Ruby. La famosa gente, in concreto, credo che non percepisca un danno concreto per la collettività.

In pratica ce n’è abbastanza perché l’opinione pubblica continui a fare il tifo come a un incontro di boxe. Succederà di tutto, Berlusconi si difenderà con le sue armi (legislative o meno) e l’orientamento, in un quadro in cui conta solo vincere o perdere, sarà quello di giustificare ogni mossa che la propria squadra riterrà necessaria.

Filippo Facci

Giornalista e scrittore, lavora a Libero, ha collaborato con il Foglio, il Riformista e Grazia. È autore di Di Pietro, La storia vera