Di liste, bookmooch e cose da lettori

 

Esistono parecchie liste di cose che tutti amiamo fare. Esistono perché vanno di moda e perché, maledizione, se ne trovano di ogni sorta appena svolti l’angolo di un qualsiasi anfratto del web.
Esistono Le dieci cose che, o Le dieci cose che non, o Le dieci cose e basta. Che tu ti metti a leggerle e alla fine non sono mai dieci, ogni testa è tribunale dice mia nonna, e ognuno in queste liste ci infila quello che gli pare.
Perché dieci poi? Perché non quindici? Che fine ha fatto la storia che è meglio l’abbondanza che la penuria?
Ad ogni modo, quella che segue è una lista delle Dieci cose che dovete sapere su Bookmooch.

Andiamo con ordine però, non tutti sanno di cosa stiamo parlando.
Partiamo dal principio, dalle cose che ho letto in una delle tante Dieci cose che un lettore fa abitualmente.
Tanto per cominciare ho imparato che un lettore non lo cogli mai alla sprovvista ma in libreria si perde sognante tra gli scaffali che vorrebbe interminabili. Per non parlare delle infinite volte in cui riordina i suoi libri, prima in ordine alfabetico per autore, poi per titolo, poi per spessore (dal più grande al più piccolo e dal più piccolo al più grande), per casa editrice, perfino per colore del dorso o per gradimento della copertina. Lo riconosci dagli occhi luccicanti al banchetto dei libri usati davanti all’edizione sconosciuta del suo ventiquattresimo libro preferito del quale possiede solo due edizioni e lì davanti ai suoi occhi c’è la terza che qualcuno ha osato buttare via e ora costa solo tre euro!

Per quello che riguarda me, un (buon) lettore non abbassa mai la guardia e di solito compra molti più libri di quanti non ne riesca effettivamente a leggere in una intera vita. Quindi capita che questi restino a prendere polvere sul comodino o che finiscano nell’angolo più remoto della libreria o del cassetto, uno di quegli angoli dimenticati da dio e dagli uomini. O che addirittura vengano ammucchiati in qualche vecchio scatolone per fare posto a quelli nuovi.
A volte poi succede che il lettore in questione riesca a leggerli tutti i libri che compra. Ci riesce e scopre suo malgrado che alcuni non gli piacciono proprio. Che se dovesse scriverci una recensione da qualche parte, la intitolerebbe “Libri brutti” oppure “Piuttosto che rileggere sto libro, mi ammazzo”.

Ora, se volessimo disquisire la definizione di libri brutti, potremmo starcene tranquillamente qui per anni, probabilmente secoli anche, ad accapigliarci su quali parametri si rendano necessari e fondamentali per dire un libro brutto. O scrivere una lista delle Dieci cose che rendono un libro brutto. Ma siamo qui per parlare d’altro, di cosa da ora in poi potrà succedere a tutti i libri di cui sopra, quelli che per un motivo o per un altro non vogliamo più, dal momento che tutti ne abbiamo almeno un paio.
Parliamo quindi di Bookmooch. Dieci cose che.

1. Una comunità internet che promuove e agevola lo scambio di libri usati a costo quasi zero.
2. To mooch in inglese significa letteralmente scroccare. Book libro, the book is on the table, facile.
3. Basta una semplice registrazione per iscriversi al sito e inventariare i libri in nostro possesso che vorremmo dare via.
4. Ogni libro inventariato corrisponde a 0,10 punti. Dieci libri inventariati corrispondono a 1 punto.
5. 1 punto è la moneta di scambio su bookmooch. Un libro “costa” 1 punto.
6. Richiedendo un libro inventariato da un altro utente, gli si cede un punto. E viceversa.
7. Una volta scelto il libro, l’utente che lo possiede deve spedirlo al richiedente con spese a proprio carico.
8. Le spedizioni avvengono tramite pieghi di libri, un prodotto postale prima accessibile solo agli addetti ai lavori del mondo dell’editoria, adesso esteso anche ai soggetti privati. Un piego di libri costa 1,28€ (3€ circa per spedizioni estere).
9. Se si cerca un libro che non è disponibile perché nessuno l’ha ancora inventariato, si può stilare una lista dei desideri e tenere sotto controllo quando e se il titolo sarà disponibile.
10. Bookmooch rimanda ad Amazon se il libro cercato non è disponibile per lo scambio.

Insomma, vista così sembrerebbe una genialata.
In effetti il sito, per quanto a tratti rudimentale, si presenta sotto una veste semplice e funzionale e l’iscrizione è completamente gratuita.
Si tratta di una community internazionale, quindi sono facilmente reperibili titoli in lingua originale e il più delle volte in ottime condizioni. Il rovescio della medaglia, però, sta proprio nel fatto che è più facile trovare titoli in inglese che in italiano. Questo perché il numero di iscritti in Italia è ancora molto basso. Visto il riscontro positivo all’estero, basterà aspettare ancora un pochino per vedere più cospicuo il numero di italiani.
Per alcuni lettori non è assolutamente importante l’edizione del libro, per altri è vitale. Se siete tra questi ultimi, prima di ordinare accertatevi che l’edizione sia proprio quella che state cercando. Lo scambio non è propriamente reciproco dato che la moneta di scambio sono i punti. Inoltre, se siete tra quei lettori che stoicamente mirano a salvarsi da Kindle, Kobo e compagnia bella, Bookmooch è un’ottima soluzione in quanto lo scambio è rapido e molto economico.
E poi, vogliamo parlare del fatto che ci si può effettivamente liberare dei libri che non vogliamo più con pochissima fatica per fare posto a quelli nuovi?

Mariagiovanna Postorino

Host

Nata nel 1994 a Torino la Scuola Holden è una scuola di Scrittura e Storytelling dove si insegna a produrre oggetti di narrazione per il cinema, il teatro, il fumetto, il web e tutti i campi in cui si può sviluppare la narrazione. Tra i fondatori della scuola Alessandro Baricco, attuale preside.