Avetrana, altra puntata

Le telecamere erano arrivate ad Avetrana già da qualche giorno, i giornalisti si erano telefonati: «Oh, guarda che arrestano la madre» «Quando?» «Adesso, tra un’ora. Al massimo domani. Entro la settimana, comunque». Lo sapevano tutti, lo sapeva anche lei, Cosima Serrano. Così quando è uscita dalla caserma dei carabinieri dove le è stato notificato l’ordine di arresto, c’era già un piccola folla da stadio ad aspettarla. A urlare insulti e ad applaudire. Le fotografie oggi sono sui giornali, le immagini televisive si sono viste nei Tg della notte. Lei qualche giorno fa aveva detto: «Ma sì, arrestate anche me, fate pure. Tanto il carcere di Taranto lo hanno già sistemato, finirò con mio marito e mia figlia Sabrina». È così, ora sono tutti e tre in cella a Taranto, ovviamente non si possono parlare. Resta libera l’altra figlia Valentina, che con il delitto proprio non può avere nulla a che fare: era a Roma quando Sarah Scazzi sparì e venne uccisa, il 26 agosto scorso.

Non c’è niente da fare, la storia di Avetrana continua a essere uno show: «Attenzio’, annunciazio’, oggi altro arresto, altra sorpresa, altra ricostruzione del delitto». Ad Avetrana è andata così, è così. E non è che i protagonisti non ci abbiano messo del loro. Sabrina Misseri, prima di essere arrestata, si scambiava quotidianamente sms con alcuni giornalisti. Anche la sorella Valentina aveva e ha i suoi giornalisti di riferimento. Alcuni corrispondenti televisivi erano diventati amici di famiglia, quando i carabinieri hanno arrestato prima zio Michele e poi Sabrina, sono rimasti a bocca aperta. Poi ad Avetrana è arrivato anche Fabrizio Corona: è entrato da una finestra in casa della mamma di Sarah, lei l’ha trovato in cucina, poi lui ha raccontato che era lì per un caffè. Il fratello di Sarah ha fatto preparare un calendario, per presentarlo in discoteca ha chiamato un ex tronista. Lui voleva fare un cosa buona, raccogliere soldi per aprire un canile da dedicare alla sorella. Ma si è rivolto a Lele Mora e ne è nato un casino.

Le trasmissioni del pomeriggio hanno parlato di Avetrana per giorni e giorni, a più riprese. E così Chi l’ha visto, Matrix, Quarto grado, Porta a Porta. Lì, in studio, hanno fatto anche il plastico in miniatura della casa della famiglia Misseri. C’erano anche le automobiline in miniatura. Ivano Russo, l’amico di Sarah e di Sabrina, quello che sarebbe stata alla base della gelosia della cugina più grande verso la più piccola è stato definito “il bello di Avetrana”.

Lo zio di Sarah, Michele Misseri, prima ha confessato, «Ho fatto tutto da solo», ha detto. Una settimana dopo ha tirato in ballo la figlia: «È stata lei». La moglie intanto diceva che in cella lo imbottivano di pillole e che una criminologa bionda, consulente della difesa, l’aveva più o meno stregato. Poi Michele ha ritrattato ma i magistrati non gli hanno creduto per niente. Nel frattempo tutti hanno iniziato a cambiare avvocati e un legale di Sabrina Misseri, Vito Russo, è anche finito indagato. Sabrina, dal carcere, continua a sostenere la sua totale innocenza, la mamma è dalla sua parte ma adesso è finita in cella anche lei. Pochi giorni fa la Cassazione ha messo in dubbio che ci fossero effettivamente elementi validi per arrestare Sabrina Misseri. Nel frattempo però alla ragazza è arrivato un altro ordine di custodia cautelare: questa volta per omicidio premeditato. La teoria è che l’assassinio di Sarah Scazzi fosse stato organizzato e che sia avvenuto in casa Misseri e non in garage, come è sempre stato detto.

Siamo a questo punto, ma c’è da credere che non sia finita per niente.

Stefano Nazzi

Stefano Nazzi fa il giornalista.