Amanda, il Fatto e Libero

Ho fatto passare un po’ di giorni ma proprio non mi va giù. Dopo la sentenza di Perugia Il Fatto non troppo velatamente ha fatto capire che quell’assoluzione non era giusta, non andava bene, che quei due andavano condannati.  Marco Travaglio ha spiegato che Amanda Knox e Raffaele Sollecito c’entrano, eccome se c’entrano. E se lo dice lui. Ognuno la pensa come gli pare, è ovvio. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono innocenti secondo la legge, e per molti rimarranno sempre colpevoli. Amen. Quello che veramente trovo ormai insopportabile è che per qualcuno o si sta sempre e comunque con i pubblici ministeri, anche se la fanno grossa, o si viene arruolati tra i cattivi. Tu osi pensarla diversamente dal pubblico ministero? Allora sei berlusconiano. Allora stai di là.

È un impazzimento totale che porta Il Fatto a pubblicare a pagina intera, con richiamo in prima pagina, un articolo scritto dai periti dell’accusa e a titolare con certezza che le prove scientifiche erano assolutamente chiare. Non c’è il parere dei periti della difesa. E si ignora il fatto che ad aver smontato le analisi della polizia scientifica non sono stati i periti della difesa ma i periti super partes voluti dalla giuria. Periti imparziali (in primo grado i periti super partes, chissà perché, non li avevano voluti). A illustrare l’articolo c’è anche l’impronta di una scarpa, la didascalia dice “l’impronta di Sollecito trovata in casa di Meredith”. All’inizio in effetti l’accusa disse che quella era l’impronta di Sollecito, ma durò poco: quell’impronta è di Guede.

Dall’altra parte Libero titola “Amanda come Silvio. Perseguitati”. Conoscendo la famiglia di Amanda, ora a Seattle, immagino la faccia instupidita che avrebbero fatto leggendo quel titolo: “Silvio? Amanda? What?”. Personalmente, ho avuto i brividi leggendolo.

Credo che si debba fare un bel respiro e cercare di rimettere i piedi ben piantati per terra. Io dico che due ragazzi sono stati tenuti ingiustamente in carcere per quasi quattro anni. Dico che difendo l’istituzione magistratura dagli attacchi che subisce ma dico anche che ci possono essere pubblici ministeri che inseguono la “loro verità” e non la verità. E  voglio poter festeggiare due poco più che ventenni che finalmente, liberi e innocenti, escono di galera. E poi, ragazzi, chi urla “Vergogna”, cerca giustizie sommarie e tifa per la galera non è diverso da chi poco tempo fa rideva ebete agitando il cappio in Parlamento e qualche anno prima invocava gli eserciti nelle strade.

Stefano Nazzi

Stefano Nazzi fa il giornalista.