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  • Mercoledì 31 dicembre 2025

Quando vuole, Magnus Carlsen è sempre il più forte

Ha vinto i suoi ventesimi Mondiali di scacchi, anche se non partecipa a quelli nella modalità classica perché lo annoiano

Magnus Carlsen nel 2024 (Misha Friedman/Getty Images)
Magnus Carlsen nel 2024 (Misha Friedman/Getty Images)
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A Doha, in Qatar, il norvegese Magnus Carlsen ha vinto in pochi giorni i Mondiali di scacchi a gioco rapido (rapid) e lampo (blitz). Come è evidente dal nome sono due versioni a gioco veloce, che lui preferisce rispetto a quella classica, in cui le partite durano spesso ben più di un’ora. A 35 anni Carlsen è per distacco il miglior scacchista al mondo e i due titoli Mondiali vinti a Doha (il 28 e il 30 dicembre) sono rispettivamente il suo 19esimo e il 20esimo titolo mondiale.

Carlsen ha vinto 9 Mondiali lampo (comprese le ultime quattro edizioni), 6 Mondiali a gioco rapido e 5 nella modalità classica, ritenuta la più prestigiosa. Come detto, non è però la preferita di Carlsen (oltre che di diversi altri scacchisti). Dopo la vittoria ai Mondiali del 2021 Carlsen nemmeno compete per il titolo, che ora appartiene all’indiano Dommaraju Gukesh ma che – proprio per via della rinuncia di Carlsen – ha perso rilevanza. Negli scacchi funziona che il campione in carica difende il titolo da uno sfidante vincitore di un apposito torneo di candidati a sfidarlo, e se il campione non è il più forte di tutti, quindi Carlsen, i conti non tornano.

Magnus Carlsen e Fabiano Caruana nel 2024 (Misha Friedman/Getty Images)

Nella versione classica degli scacchi a ciascun giocatore è concesso un tempo di riflessione base di almeno 90 minuti in totale, che può aumentare nel corso della partita. Nelle partite a gioco rapido si hanno 15 minuti più 10 secondi per ogni mossa, nelle partite lampo si hanno 3 minuti più due secondi per mossa. Esistono poi altre varianti di gioco: per esempio gli scacchi freestyle, in cui a inizio partita i pezzi diversi dai pedoni (quindi torri, alfieri, cavalli, re e regina) sono disposti sulla scacchiera in modo casuale (pur dovendo ovviamente rispettando alcune regole).

A Doha la vittoria di Carlsen nel formato lampo è stata la più complicata. Carlsen aveva perso alcune partite di qualificazione per le semifinali, compresa una in cui aveva fatto cadere per sbaglio i pezzi sulla scacchiera: succede anche ai migliori, e nel suo caso ha comportato la sconfitta a tavolino in quella partita, con il rischio di compromettere il torneo.

In finale Carlsen ha rischiato grosso contro l’uzbeko Nodirbek Abdusattorov, che ha 21 anni e fu campione mondiale di scacchi a gioco rapido nel 2021. Abdusattorov ha vinto la prima partita delle finali, ma Carlsen ha vinto la seconda, pareggiato la terza e vinto la quarta, quella decisiva. In particolare, come ha scritto OA Sport, si è fatto notare «vincendo un finale di cavalli con tre pedoni per parte che in qualunque [altra] situazione sarebbe patto senz’appello».

Carlsen è noto e apprezzato per come riesce – dentro le partite e tra una partita e l’altra – a uscire da situazioni in cui sembrava spacciato: riesce a pareggiare partite che altri avrebbero dato per perse e a vincerne altre in cui chiunque punterebbe tutt’al più a un pareggio. Dopo aver vinto il suo ventesimo titolo mondiale ha detto: «Non credo di aver mai dato l’impressione di essere il favorito per la vittoria, ma fintanto che non sono matematicamente eliminato direi che non è mai una buona idea non puntare su di me».

È la quinta volta che Carlsen è detentore allo stesso tempo dei titoli mondiali a gioco rapido e lampo e prima del 2021, quando ancora si interessava ai Mondiali nella modalità classica, era stato per tre volte detentore allo stesso tempo dei tre titoli più importanti: così come in altri sport si parla in questo caso di “Tripla corona”.

«La definizione di follia è fare la stessa cosa più e più volte e aspettarsi risultati diversi»

Seguito su Instagram da 2 milioni di profili, Carlsen è il miglior scacchista al mondo, e uno dei migliori di sempre. E anche nel 2025 ha fatto parlare di sé non solo per le vittorie. Si è infatti parlato di lui per una sconfitta inattesa (con successivo pugno sul tavolo e ribaltamento di scacchiera) e per la sua partita online, lunga più di un mese, contro 143mila persone (dopo 32 mosse è finita in parità).

Un anno fa, quindi a fine 2024, Carlsen si fece notare invece per una polemica su come aveva scelto di vestirsi. Ai Mondiali blitz del 2024 si era infatti presentato a una partita in jeans, cosa non consentita: gli era stato chiesto di cambiarsi e lui aveva deciso di ritirarsi (per poi rientrare in gara, riuscendo tra l’altro a rendere meno severe le regole previste per l’abbigliamento degli scacchisti).

Soprattutto e più in generale, Carlsen sta riuscendo nel suo intento di spostare parte dell’attenzione dai Mondiali giocati in modalità classica, che lui ritiene noiosi e con partite troppo schematiche. A ottobre la Federazione Internazionale degli Scacchi (FIDE) ha approvato una nuova competizione: il Total Chess World Championship Tour, che dal 2027 prevederà quattro eventi annuali in giro per il mondo con partite in modalità classica (con durata peraltro più breve del solito), rapida e lampo, e con un unico vincitore generale.

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