Burkina Faso e Mali vieteranno l’ingresso ai cittadini statunitensi, per ritorsione al divieto di ingresso imposto da Trump

La bandiera del Burkina Faso (ANSA)
La bandiera del Burkina Faso (ANSA)

I governi di Mali e Burkina Faso hanno annunciato l’introduzione di un divieto d’ingresso all’interno dei due paesi per i cittadini e le cittadine statunitensi, in risposta al divieto d’ingresso negli Stati Uniti imposto dal presidente Donald Trump per chi proviene da quei due paesi. Trump aveva annunciato il divieto due settimane fa, aggiungendo alla lista dei paesi i cui cittadini non possono entrare negli Stati Uniti, oltre al Burkina Faso e al Mali, anche Niger, Laos, Sierra Leone, Siria e Sud Sudan (oltre ai titolari di documenti di viaggio rilasciati dall’Autorità Nazionale Palestinese).

I governi di Mali e Burkina Faso non hanno dato dettagli su quando dovrebbe entrare in vigore il divieto d’ingresso ai cittadini e alle cittadine statunitensi: quello imposto dagli Stati Uniti entrerà in vigore domani, giovedì 1° gennaio. Il ministro degli Esteri del Burkina Faso Karamoko Jean-Marie Traoré ha motivato il divieto parlando di «un principio di reciprocità» rispetto a quanto deciso dagli Stati Uniti; quello del Mali Abdoulaye Diop ha parlato di «rispetto reciproco e sovrana uguaglianza».

Pochi giorni fa anche il Niger aveva annunciato restrizioni all’ingresso dei cittadini statunitensi, sempre in risposta alla decisione di Trump. Tutti e tre i paesi africani sono governati da giunte militari e negli ultimi anni si sono progressivamente distanziati dagli Stati Uniti e più in generale dai governi occidentali, per avvicinarsi invece alla Russia.