Secondo la polizia australiana gli autori dell’attentato a Bondi Beach non avrebbero fatto parte di un gruppo organizzato

La polizia australiana ha detto di ritenere che gli autori dell’attentato del 14 dicembre a Bondi Beach, vicino a Sydney, non facessero parte di nessun gruppo organizzato. Nell’attentato due uomini, Naveed Akram e suo padre Sajid Akram, avevano ucciso con colpi d’arma da fuoco 15 persone e ne avevano ferite altre 40 che erano riunite per celebrare l’Hanukkah, una delle festività più importanti dell’ebraismo.
Il padre era stato ucciso nello scontro a fuoco con la polizia, mentre il figlio era stato arrestato e accusato di terrorismo e di 15 omicidi per un totale di 59 capi d’accusa. Secondo la polizia australiana si erano ispirati al gruppo terrorista dello Stato Islamico (ISIS), ma dopo giorni di indagini non è emerso nessun collegamento.
Nei giorni successivi all’attentato la polizia aveva fatto sapere che stava indagando anche sull’eventuale collegamento fra un recente viaggio degli Akram nelle Filippine e la pianificazione dell’attacco. A novembre i due infatti erano stati per circa un mese nella città di Davao, sull’isola di Mindanao nel sud delle Filippine (una zona dove sono attivi da tempo gruppi radicali islamisti, alcuni dei quali in passato si erano affiliati allo Stato Islamico). Inizialmente la polizia aveva detto di sospettare che i due potessero essere andati nelle Filippine per addestrarsi a compiere l’attacco: ora ha fatto sapere che non ci sono prove che lo dimostrino.


