• Mondo
  • Venerdì 26 dicembre 2025

La «Las Vegas d’Europa»?

A Copenhagen migliaia di coppie ogni anno arrivano dall'estero per sposarsi, cosa che ha fatto nascere agenzie apposite e liste d'attesa

di Viola Stefanello

Il matrimonio di una coppia straniera al municipio di Copenhagen (Monica Hjelmslund/Wedding in Denmark)
Il matrimonio di una coppia straniera al municipio di Copenhagen (Monica Hjelmslund/Wedding in Denmark)
Caricamento player

Andrea Duelund organizza matrimoni in Danimarca da quasi quindici anni. Per i primi otto ha seguito principalmente coppie danesi. Poi, nel 2019, si è resa conto di una nuova tendenza in crescita: quella delle coppie straniere che scelgono di sposarsi nel paese benché non vivano lì. Soltanto nel 2023, l’ultimo anno di cui sono stati pubblicati i dati, la Danimarca ha rilasciato oltre 18mila certificati di matrimonio a coppie provenienti dall’estero, a fronte di 31mila certificati rilasciati a coppie in cui almeno uno dei due risiedeva in Danimarca.

Alcune sono coppie LGBTQ+ che non possono sposarsi nel paese dove vivono. In larga parte, però, si tratta di coppie eterosessuali composte da persone che provengono da due paesi diversi e che vogliono evitare lungaggini burocratiche. Il sistema danese, infatti, è particolarmente rapido, economico e richiede pochi documenti. Per questo vari media internazionali hanno soprannominato Copenhagen «la Las Vegas d’Europa».

Così, in Danimarca è nata una nicchia di servizi per le coppie straniere che arrivano per sposarsi: wedding planner, fotografi multilingue, ma soprattutto agenzie che aiutano a presentare correttamente i documenti. Duelund, per esempio, racconta che lavorare con gli stranieri le permette di distribuire meglio il suo lavoro durante l’anno e assicurarsi guadagni costanti: «Molti danesi vogliono sposarsi d’estate, quando c’è bel tempo, o nei weekend», spiega. Le coppie straniere, invece, sono meno esigenti.

Una coppia straniera si sposa a Copenhagen (Monica Hjelmslund/Wedding in Denmark)

Duelund è una wedding planner indipendente, ma molti altri lavorano per agenzie come Getting married in Denmark, che dal 2015 ha aiutato più di 10mila coppie straniere a sposarsi nel paese: 2600 soltanto nel 2024. «Parliamo soprattutto di persone che rimangono intrappolate in circoli viziosi burocratici», spiega Rasmus Clarck Sørensen, uno dei fondatori. «Qualche mese fa abbiamo aiutato una coppia italo-colombiana. A lui veniva richiesto un certificato di stato civile colombiano non più vecchio di tre mesi. Ma le autorità ci mettevano più di tre mesi per mandarglielo, e lui non poteva permettersi di tornare per recuperarlo personalmente. Poi hanno scoperto che potevano sposarsi qui».

Molti vengono dalla Germania, dove per gli stranieri sposarsi è particolarmente macchinoso, oppure da paesi in guerra o soggetti a regimi autoritari e governi instabili: una donna bielorussa intervistata dal New York Times, per esempio, ha raccontato di essersi sposata in Danimarca pur risiedendo da anni in Polonia perché non poteva tornare in Bielorussia per ottenere i documenti necessari, essendo una dissidente politica. E da qualche anno si vedono molte coppie in cui uno dei due è ucraino o palestinese.

La principale differenza rispetto ad altri paesi europei, Italia compresa, è che la Danimarca non richiede certificato di nascita o prova dello stato civile. È possibile sbrigare tutto online, in inglese, e i certificati di matrimonio sono riconosciuti in tutto il mondo. Fare domanda costa poco meno di 300 euro e, se presentata correttamente, il certificato viene rilasciato entro cinque giorni lavorativi. Poi, le coppie hanno quattro mesi per sposarsi ovunque vogliano in Danimarca.

– Leggi anche: Perché ci si sposa (e non si divorzia)

In Italia, per contro, almeno uno dei due deve avere un collegamento di qualche tipo con il comune dove si celebra il matrimonio – che sia la residenza, il domicilio, o quanto meno una presenza documentabile sul territorio – e, anche nei casi più semplici, se uno dei due non è italiano ottenere i documenti corretti può richiedere dai tre ai sei mesi. Se si proviene da un paese con un sistema burocratico lento, o se ci si trova in una situazione che richiede verifiche aggiuntive, le tempistiche possono anche superare l’anno.

Una coppia straniera posa per delle foto dopo il matrimonio su una spiaggia danese (Yana Adamova/Weddings in Denmark)

Agenzie come quella di Clarck Sørensen garantiscono ai clienti un processo di ottenimento del certificato danese indolore. «La Danimarca è un paese in cui sposarsi è facile da un punto di vista burocratico, ma non vuol dire che il sistema sia semplice da navigare per qualcuno che non vive qui», spiega. Per 875 euro – che includono i 300 da versare al governo – la sua azienda offre assistenza nella raccolta dei documenti, nell’elaborazione della domanda e nell’organizzazione della cerimonia. L’obiettivo è che la richiesta venga approvata al primo colpo, perché se non succede è un problema: a quel punto, lo stato può metterci anche dei mesi per considerarla di nuovo.

«Gran parte delle coppie che si rivolgono a noi non azzecca tutti i documenti al primo colpo», dice Sara Busch, che nel 2021 ha fondato un’altra agenzia di questo tipo, Wedding in Denmark. «Quindi se hai poco tempo a disposizione, sconsiglio fortemente di affrontare il processo da solo». Nel 2023, il 41 per cento delle richieste non è stato approvato al primo tentativo: di queste, il 36 per cento per errori formali.

Nella sua esperienza, molte delle persone che si rivolgono a lei hanno fretta, magari perché il visto di uno dei due sta per scadere, perché la promessa sposa è incinta e vorrebbe sposarsi prima di partorire, o perché i genitori di uno dei due sono malati e vorrebbero assistere al matrimonio prima che la loro condizione peggiori ulteriormente.

Le autorità danesi, comunque, ci tengono molto ad assicurarsi che le coppie che vogliono sposarsi nel paese lo facciano per amore e non per opportunismo. «Non permettono a chiunque di sposarsi: richiedono un sacco di foto della coppia con la data in cui sono state scattate, copie di messaggi affettuosi nel tempo, dimostrazione di esperienze condivise», spiega Busch. Se una coppia sta insieme da meno di un anno, poi, è probabile che verrà chiesto di sottoporsi a un’intervista con un funzionario che farà le stesse domande a entrambi in sedi separate, in modo da assicurarsi che i due si conoscano approfonditamente e che siano effettivamente in una relazione romantica.

Anche per questo, molte persone che lavorano nel settore contestano il concetto di “Las Vegas d’Europa”. «Non puoi semplicemente presentarti al municipio di Copenhagen mezzo ubriaco un sabato mattina e chiedere di sposarti», dice Clarck Sørensen, di Getting Married in Denmark. «Se ti stai sposando in Danimarca, ci assicuriamo che tu stia sposando qualcuno con cui hai davvero un legame, il che non è proprio vero per Las Vegas». Duelund, invece, concede che possano esserci dei parallelismi. «Spesso le coppie vengono da sole, oppure accompagnate da pochissimi cari, per un paio di giorni, e non vogliono che sia un grande evento sfarzoso», spiega. «Ma sposarsi in Danimarca è decisamente più elegante: non è un servizio di drop-in da due soldi».

– Leggi anche: Storia dei matrimoni a Las Vegas

Una volta ottenuto il permesso di sposarsi in Danimarca, la data del matrimonio può essere fissata anche molto presto: l’unico problema è trovare un municipio che abbia un orario disponibile. A Copenhagen, per esempio, c’è una lista d’attesa talmente lunga che, qualche mese fa, la responsabile dell’Ufficio matrimoni locale ha detto che il comune stava considerando di riservare dei posti ai residenti.

Al momento non è ancora stata presa ufficialmente una decisione di questo tipo, ma i matrimoni nel municipio della capitale durano mediamente dieci minuti. Nel 2024 a Copenhagen sono stati celebrati circa 8mila matrimoni: di questi, più di 5mila riguardavano coppie in cui nessuno dei due partner era residente in Danimarca. La responsabile ha detto che il numero è raddoppiato dal 2020.

Una coppia straniera si sposa fuori Copenhagen (Yana Adamova/Weddings in Denmark)

Duelund, la wedding planner, dice che consiglia costantemente alle coppie di sposarsi fuori dalla capitale, anche perché «la Danimarca è molto piccola, e ci sono municipi minori a meno di un’ora da Copenhagen senza liste d’attesa». Un’altra alternativa, frequente anche per i danesi, è richiedere un ufficiale di stato civile privato che si rechi nel luogo della cerimonia. Averne uno costa in media tra i 500 e i 600 euro a seconda della distanza che deve percorrere, e permette di organizzare una cerimonia più lunga, personale e dettagliata. Molti scelgono di sposarsi in spiaggia o al parco, se è bella stagione.

In alcune zone della Danimarca questa tendenza ha avuto un impatto economico tangibile. L’ufficio turistico di Ærø, isola del mar Baltico che ospita circa 2mila cerimonie all’anno, nel 2024 ha calcolato di ottenere un introito annuo di quasi 2 milioni di euro soltanto dal turismo matrimoniale. Ad Aabenraa, cittadina costiera di 17mila abitanti a mezz’ora dal confine tedesco, il comune ha cominciato a offrire cerimonie in inglese e tedesco per attirare più coppie. Tra il 2023 e il 2024 il numero di matrimoni è raddoppiato, superando i mille all’anno: quasi tutti gli sposi erano stranieri. E varie attività commerciali si sono reinventate per soddisfare le richieste dei visitatori: un negozio di souvenir ha cominciato a vendere poster commemorativi del municipio, mentre un piccolo caffè di fronte al comune ha preso a ordinare bottiglie di champagne da tenere in fresco per i festeggiamenti.