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  • Lunedì 22 dicembre 2025

Mattarella ha graziato cinque persone

Due hanno storie notevoli: Franco Cioni, che uccise la moglie malata terminale, e Alla F. Hamad Abdelkarim, accusato di essere un cosiddetto “scafista”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale, Roma, 22 dicembre 2025 (ANSA/ANGELO CARCONI)
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale, Roma, 22 dicembre 2025 (ANSA/ANGELO CARCONI)
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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso la grazia a cinque persone, cancellando del tutto o parzialmente le pene a cui erano state condannate. È un potere conferito al capo dello Stato dall’articolo 87 della Costituzione. Le persone graziate sono Zeneli Bardhyl, Franco Cioni, Alessandro Ciappei, Gabriele Spezzuti e Alla F. Hamad Abdelkarim. In una nota sul sito del Quirinale per ciascuno di loro viene data la motivazione della grazia, decisa in tutti i casi con il parere positivo del magistrato di sorveglianza, cioè il giudice responsabile di tutto ciò che riguarda l’esecuzione della pena.

La storia di Franco Cioni, 77 anni, era già stata raccontata dai giornali: nel 2021 a Vignola, in provincia di Modena, uccise la moglie che era affetta da una malattia terminale, soffocandola con il cuscino mentre dormiva. Fu condannato a una pena piccola per il reato di cui era accusato, sei anni e quattro mesi per omicidio volontario: nella sentenza i giudici scrissero che aveva commesso un gesto disperato non sopportando più di vedere soffrire la donna con cui aveva avuto una relazione lunga 50 anni, e in questa valutazione tennero conto del fatto che l’aveva accudita da quando si era ammalata, cioè dal 2016. Avrebbe dovuto scontare ancora 5 anni e mezzo di pena.

Il caso più conosciuto però è probabilmente quello di Alla F. Hamad Abdelkarim, 30 anni, originario della Libia, dove era stato calciatore professionista. Era stato condannato nel 2017 a trent’anni di carcere per omicidio plurimo e violazione delle norme sull’immigrazione in concorso con altri: era stato ritenuto una delle persone alla guida di un’imbarcazione con cui un gruppo di migranti stava cercando di raggiungere l’Italia nel 2015, cioè un cosiddetto “scafista”, definizione molto problematica in cui spesso vengono fatte rientrare strumentalmente persone che non hanno realmente a che fare con i gruppi criminali che organizzano i viaggi.

Nella stiva i soccorritori trovarono 49 persone morte per asfissia. All’epoca dei fatti Abdelkarim aveva vent’anni. Lo scorso giugno la Corte di Cassazione aveva respinto la richiesta di revisione del processo presentata dalla sua avvocata. La grazia concessagli da Mattarella in questo caso è parziale, cioè estingue solo una parte della sua pena: dovrà scontare ancora nove anni in carcere invece che venti, dopo averne già scontati dieci.

Alla F. Hamad Abdelkarim è anche l’autore di Perché ero ragazzo (firmato col nome di Alaa Faraj), un racconto della sua storia scritto durante la detenzione, attraverso lettere inviate alla ricercatrice e attivista Alessandra Sciurba, conosciuta in un laboratorio in carcere. Il libro è stato pubblicato da Sellerio a settembre di quest’anno. Nella nota della presidenza della Repubblica si dice che Mattarella ha tenuto conto del suo «proficuo percorso di recupero» e «del contesto particolarmente complesso e drammatico in cui si è verificato il reato».

Dall’inizio del suo secondo mandato nel 2022 Mattarella ha concesso la grazia a 36 persone, tra cui nove negli ultimi tre mesi (quattro a settembre e cinque oggi).

– Ascolta anche Timbuctu: Il giovane calciatore scambiato per scafista. In carcere da dieci anni