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  • Domenica 21 dicembre 2025

Anche il papa sta attaccato allo smartphone di notte

Se n'è accorto qualcuno su Duolingo – l'app per imparare le lingue – e il fratello ha confermato che lo usa quando non riesce a dormire

Papa Leone a Bkerki, la sede della Chiesa maronita, in Libano, 1° dicembre 2025 (AP Photo/Bilal Hussein)
Papa Leone a Bkerki, la sede della Chiesa maronita, in Libano, 1° dicembre 2025 (AP Photo/Bilal Hussein)
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Lo scorso ottobre sul mensile inglese Catholic Herald era uscito un articolo che raccontava come a papa Leone XIV piacesse trascorrere le ore notturne su Duolingo, un’app per imparare le lingue. Se ne erano accorti alcuni utenti notando il nome dell’account, @drprevost, uguale a quello che Leone XIV, che si chiama Robert Francis Prevost, usava su Twitter prima di diventare papa. Duolingo funziona un po’ come un social network: gli utenti possono commentare, seguirsi a vicenda e complimentarsi per i progressi. Uno di loro si è accorto che @drprevost aveva effettuato l’accesso a notte fonda (fuso orario di Roma) e ha scritto: «Santo Padre sono le tre del mattino, cosa sta facendo?».

Il Vaticano non aveva commentato ufficialmente, ma il fratello del papa, John Prevost, ha più o meno confermato: in un’intervista data al giornale statunitense National Catholic Reporter il 17 dicembre ha detto che il papa si alza regolarmente prima delle sei del mattino, e spesso la notte la passa a giocare a Words with Friends, un gioco online simile a Scarabeo in cui si possono sfidare gli amici, perché non riesce a dormire. Quando gli è stato chiesto se fosse vera la storia di Duolingo, ha detto: «Non ne dubito, attualmente sta imparando il tedesco».

Leone XIV conosce già molte lingue. Essendo statunitense è madrelingua inglese, ma conosce molto bene anche lo spagnolo perché ha fatto a lungo il missionario in Perù, paese di cui ha la cittadinanza. Poi sa bene l’italiano, il francese e il portoghese.

Si sa anche che Leone XIV è un papa più avvezzo alla tecnologia dei suoi predecessori. Come scrive su Repubblica Iacopo Scaramuzzi, a settant’anni utilizza abitualmente uno smartphone, manda mail e chatta di frequente su WhatsApp con amici e collaboratori, e al polso porta un Apple Watch. Ogni sera, ed evidentemente anche di notte, gioca non solo a Words with Friends ma anche a Wordle, il popolarissimo gioco del New York Times che ha sempre a che fare con le parole.