Il sospettato dei furti all’Eliseo è il maggiordomo, davvero
Il caposala del palazzo presidenziale francese è stato arrestato con l'accusa di aver sottratto argenti e porcellane dal valore di decine di migliaia di euro

Martedì in Francia sono state arrestate tre persone con l’accusa di avere sottratto un centinaio di argenti e porcellane preziose all’Eliseo, il palazzo dove ha sede la presidenza della Repubblica. Il principale sospettato è l’ex caposala dell’Eliseo, che era anche il custode del corredo, usato durante i ricevimenti e le cene di stato. Gli altri due sono il suo partner e un collezionista di Versailles.
Gli oggetti rubati includono bicchieri, servizi da tavola e argenteria. Il loro valore stimato va dai 15mila ai 40mila euro. Hanno iniziato a sparire circa due anni fa ma il servizio di sicurezza dell’Eliseo si è insospettito solo in tempi recenti, quando ha notato che alcuni degli oggetti erano stati cancellati dall’inventario poco prima che se ne perdessero le tracce.
Dell’inventario, così come del corredo, si occupava il caposala. Da cinque anni era lui il responsabile dell’allestimento per le occasioni istituzionali. Si chiama Thomas M. (i media francesi non hanno divulgato il cognome per ragioni di privacy) e ha lavorato all’Eliseo fino allo scorso novembre, quando è stato allontanato.

Un salone dell’Eliseo durante un ricevimento per il presidente brasiliano Lula, lo scorso giugno (EPA/LUDOVIC MARIN)
La procura di Parigi ha detto che numerosi oggetti sono stati recuperati a casa sua e nella sua auto. Secondo gli investigatori, una parte della refurtiva – un piatto e dei posacenere con il marchio dell’aeronautica – era stata messa in vendita sul suo account su Vinted (una delle principali app di compravendita di oggetti di seconda mano, soprattutto di vestiario).
Porcellane e argenti avevano il marchio dell’Eliseo e pertanto era molto difficile venderli online senza farsi scoprire.
Secondo le indagini, di cui ha scritto per primo il quotidiano francese Le Parisien, Thomas M. sarebbe stato convinto a trafugare gli oggetti preziosi da Ghislain M., un collezionista che all’inizio del 2024 lo aveva contattato attraverso i social. Avrebbe fatto da complice il partner del caposala, Damien G., che è un antiquario.
I media francesi hanno riferito che i sospettati hanno confessato durante gli interrogatori: saranno processati a febbraio. L’avvocato di Ghislain M., il collezionista, ha detto che «è stato probabilmente travolto dalla sua passione». Peraltro lavorava come guardia al museo Louvre, anche se non risultano collegamenti con le indagini sul clamoroso furto dello scorso ottobre.
– Leggi anche: Il punto sulle indagini al Louvre, invece



