La pena per lo scrittore Leonardo Caffo, accusato di maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna, è stata ridotta a due anni

(ANSA/Federica Zaniboni)
(ANSA/Federica Zaniboni)

La Corte d’Appello di Milano ha ridotto da quattro a due anni di reclusione la pena decisa in primo grado contro lo scrittore e filosofo Leonardo Caffo, condannato un anno fa per maltrattamenti e lesioni gravi nei confronti della sua ex compagna. Caffo ha inoltre accettato di iniziare un percorso in un centro per “uomini maltrattanti” di Torino, che dice di aver già iniziato e che durerà un anno. Caffo è stato assolto in appello dall’accusa di lesioni gravi mentre è stata confermata la condanna per maltrattamenti con una riduzione di pena da 4 a 2 anni grazie a una procedura chiamata “concordato in appello”, con cui, semplificando molto, le parti sottopongono al giudice un accordo senza svolgere l’intero processo d’appello.

Caffo ha ottenuto la sospensione condizionale della pena e la cosiddetta “non menzione”, cioè quando una condanna per cui si è ricevuta una pena non superiore a due anni non viene inserita nel certificato del casellario giudiziale (il registro che contiene i provvedimenti penali e le sentenze definitive a carico di una persona, quello che chiamiamo a volte fedina penale). In questo modo potrà continuare a insegnare allo IULM, la Libera università di lingue e comunicazione di Milano. In primo grado il tribunale aveva interdetto Caffo dal ricoprire incarichi pubblici per cinque anni.