La Banca centrale giapponese ha aumentato i tassi di interesse allo 0,75 per cento, il valore più alto dal 1995

La sede della Banca centrale del Giappone, 19 dicembre 2025 (Kyodo News via AP)
La sede della Banca centrale del Giappone, 19 dicembre 2025 (Kyodo News via AP)

La Banca del Giappone ha aumentato i tassi d’interesse dallo 0,5 allo 0,75 per cento: è un aumento piccolo ma rilevante per il paese, storicamente abituato ad avere tassi d’interesse vicini allo zero, ed è il maggior valore dal 1995. È comunque molto inferiore ai tassi d’interesse delle maggiori economie mondiali (a settembre, per esempio, la Banca Centrale Europea li aveva fissati tra il 2 e il 2,4 per cento): la grande differenza tra i tassi giapponesi e quelli delle altre economie è tra i fattori che in questi anni hanno contribuito al deprezzamento dello yen e all’inflazione, che da più di 3 anni supera l’obiettivo del 2 per cento fissato dalla Banca centrale.

L’aumento dei tassi d’interesse serve a intervenire sull’andamento dei prezzi e contenere l’inflazione, un fenomeno relativamente insolito per il paese. Per anni infatti il Giappone ha avuto lunghi periodi di stagnazione e deflazione (che è il contrario dell’inflazione, ossia una riduzione dei prezzi, ed è una condizione di preoccupante debolezza dell’economia). Per contrastare la deflazione e contenere il costo del debito pubblico, tra i più alti al mondo, la Banca del Giappone ha per anni tenuto invariati i tassi d’interesse, fino al marzo del 2024.

Per stimolare l’economia e aumentare i consumi, il governo del Giappone ha anche stanziato circa 100 miliardi di euro in investimenti nel settore della difesa, dei semiconduttori e della costruzione di navi, tra le altre cose. Il governo ha detto che più della metà di questi investimenti saranno finanziati con la vendita di titoli di stato.

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