Israele ha approvato la costruzione di oltre 700 nuove case nelle colonie in Cisgiordania

Il governo israeliano ha approvato la costruzione di 764 nuove abitazioni in tre colonie israeliane in Cisgiordania, territorio che secondo la comunità internazionale appartiene ai palestinesi ma che Israele occupa illegalmente dal 1967. Le colonie sono illegali secondo il diritto internazionale e la loro espansione è ampiamente condannata. Da quando è in carica l’attuale governo guidato da Benjamin Netanyahu, Israele ha approvato oltre 50mila nuove case: se ne occupa il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, un estremista nazionalista e religioso e lui stesso colono.
Senza l’autorizzazione ministeriale le nuove costruzioni sarebbero illegali secondo le norme israeliane: in quei casi capita che ci siano scontri fra i coloni e le autorità che intervengono per smantellare gli insediamenti. Sono però molto più frequenti gli attacchi dei coloni contro i palestinesi e contro le loro coltivazioni, compiuti spesso con la connivenza o il supporto di fatto delle autorità israeliane. In questo modo i coloni cercano di costringere la popolazione palestinese ad abbandonare le coltivazioni per impossessarsene. L’ONU ha detto che la stagione della raccolta delle olive (una risorsa fondamentale nell’agricoltura locale) di quest’anno, nei mesi scorsi, è stata la più violenta da quando ha iniziato a tenere il conto delle aggressioni contro i palestinesi, nel 2006: in media ci sono stati otto attacchi al giorno contro i coltivatori e le piante.
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