È caduto il governo della Bulgaria
Poco prima del voto sulla settima mozione di sfiducia dell'anno, dopo settimane di enormi proteste

Giovedì il primo ministro della Bulgaria Rosen Zhelyazkov ha annunciato le sue dimissioni e quelle del governo che guidava dall’inizio dell’anno, a causa delle estese proteste antigovernative che vanno avanti da settimane. Le proteste erano iniziate per contestare alcune norme della legge di bilancio ma si erano rapidamente allargate a una serie di problemi sistemici in Bulgaria, come la corruzione e l’immobilismo della politica, ed erano diventate le più grandi e partecipate degli ultimi anni.
Zhelyazkov ha annunciato le dimissioni del governo poco prima del voto su una mozione di sfiducia nei confronti del governo all’Assemblea nazionale, il parlamento unicamerale del paese: «Persone di tutte le età, origini etniche e confessioni religiose si sono espresse a favore delle dimissioni: quest’impegno civico va sostenuto e incoraggiato», ha detto. Zhelyazkov ha aggiunto di «non avere dubbi» sul fatto che il governo sarebbe sopravvissuto al voto sulla mozione di sfiducia, ma di ritenere che «le decisioni dell’Assemblea nazionale abbiano senso solo se esprimono la volontà sovrana del popolo».
Il voto sulla mozione di sfiducia era il settimo dall’insediamento di gennaio. Il governo bulgaro era sostenuto da una coalizione di minoranza, con l’appoggio esterno di alcuni partiti, formata dal partito di centrodestra Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria, il Partito socialista bulgaro, di orientamento filorusso, e il partito nazionalista C’è un popolo come questo. Il governo si era insediato tre mesi dopo le elezioni, ma soprattutto dopo quattro anni di crisi politica caratterizzata da esecutivi fragili, perlopiù tecnici, data l’impossibilità dei maggiori partiti di accordarsi tra di loro.
La Bulgaria dovrebbe aderire all’Eurozona, come è chiamata l’area dei paesi che adottano l’euro, a partire dal 1° gennaio: la procedura dovrebbe andare avanti nonostante le dimissioni del governo.



