La Banca Centrale Europea ha bocciato nuovamente l’emendamento sull’oro della Banca d’Italia

La presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde a Bruxelles, Belgio, 3 dicembre 2025 (AP Photo/Harry Nakos)
La presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde a Bruxelles, Belgio, 3 dicembre 2025 (AP Photo/Harry Nakos)

La Banca Centrale Europea (BCE) ha dato un parere negativo anche sulle modifiche proposte al discusso emendamento di Fratelli d’Italia alla legge di bilancio da approvare, in cui si diceva che «le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano». La BCE aveva chiesto le modifiche all’Italia dopo aver dato un primo parere negativo sull’emendamento poiché non era chiara la finalità della proposta.

La nuova versione del testo italiano esplicitava il fatto che l’emendamento non prevalesse sulle norme europee, che tutelano l’indipendenza delle banche centrali. Nel secondo parere negativo la BCE, che ha competenza esclusiva sulle riserve auree dei paesi dell’euro, ha detto di ritenere che questo emendamento potrebbe ridurre l’indipendenza della Banca d’Italia e che le modifiche al testo ancora non chiariscono quale sia la concreta finalità della proposta. La BCE ha quindi chiesto all’Italia di rivedere nuovamente il testo dell’emendamento.

Le riserve auree sono uno strumento che le banche centrali usano in caso di crisi finanziarie o valutarie, per mantenere la stabilità della moneta. Le riserve di oro detenute dalla Banca d’Italia (che è la terza banca centrale al mondo per dimensione della sua riserva d’oro fisico) sono registrate nel suo bilancio e la legge stabilisce che la Banca d’Italia le gestisce in linea con le norme europee, che vietano di utilizzarle per finanziare la spesa pubblica, come ad esempio la costruzione di infrastrutture e l’adozione di misure per ridurre la povertà o le tasse.

L’emendamento era stato presentato dal senatore Lucio Malan di Fratelli d’Italia senza consultare la BCE, riprendendo una vecchia battaglia della destra italiana, risalente ai tempi in cui Fratelli d’Italia aveva posizioni antieuro. Lascia intendere la possibilità che l’oro della Banca d’Italia sia a disposizione del governo, che lo potrebbe vendere, utilizzando il ricavato per finanziare la spesa pubblica: questo però sarebbe appunto una violazione delle leggi europee. Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti dovrebbe rispondere martedì alle richieste della BCE.

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