Gli scontri tra l’esercito thailandese e quello cambogiano hanno causato la morte di 9 persone civili e di 65 soldati

Il ministero della Difesa della Cambogia ha detto che almeno 9 civili sono stati uccisi e 20 sono stati feriti negli scontri tra l’esercito cambogiano e quello thailandese cominciati lunedì e ancora in corso sul confine fra i due paesi. Inoltre 61 soldati cambogiani sono stati uccisi, mentre nell’esercito thailandese i soldati uccisi sono 4 e quelli feriti 68. Non si hanno notizie di civili thailandesi uccisi. Già a luglio c’erano stati scontri molto intensi, che però si erano sostanzialmente fermati con la firma di un cessate il fuoco dopo pochi giorni. Anche gli Stati Uniti erano intervenuti nella mediazione, minacciando di interrompe le trattative per ridurre i dazi commerciali qualora entrambi i paesi non avessero messo fine agli scontri.
Gli scontri riguardano una disputa di confine risalente a trattati di epoca coloniale, ma la contesa è parte di una rivalità più ampia, legata sia a questioni storiche sia a un diffuso nazionalismo. Lunedì l’esercito thailandese, che è più numeroso e meglio armato di quello cambogiano, aveva preso di mira le infrastrutture militari cambogiane in risposta a un attacco che aveva detto di aver subìto in una zona vicino al confine. La Cambogia ha negato di aver compiuto alcun attacco. Gran parte della popolazione thailandese e cambogiana che vive nelle zone in cui ci sono stati bombardamenti è sfollata: la Thailandia ha detto che le persone evacuate sono circa 400mila, mentre quelle in Cambogia sono circa 55mila.


