C’è stato un tentativo di colpo di stato in Benin
Un gruppo di militari aveva annunciato in televisione di aver deposto il presidente, poi il governo ha detto che tutto è tornato sotto controllo

Domenica mattina c’è stato un tentativo di colpo di stato in Benin, paese africano che si trova nel golfo di Guinea, nella parte occidentale del continente. Un gruppo di militari, che si è presentato come “Comitato militare per la rifondazione”, ha letto un annuncio alla televisione di stato, sostenendo di avere deposto il presidente Patrice Talon, di aver chiuso i confini del paese e di avere sospeso l’attività di tutti i partiti politici. Poco dopo le 12 il ministro dell’Interno, Alassane Seidou, ha detto che l’esercito aveva sventato un colpo di stato e che la situazione era tornata sotto controllo.
In un discorso televisivo trasmesso in serata, Talon ha commentato il tentativo di colpo di stato, dicendo che questo «tradimento non resterà impunito», senza però entrare nel merito.
In base alle testimonianze raccolte da Reuters e dalla BBC, in mattinata ci sono stati spari in diversi quartieri di Cotonou, che è la città più popolosa del Benin e quella in cui ha sede il governo (la capitale è Porto-Novo). Sono stati segnalati spari anche vicino alla residenza ufficiale del presidente. Alcuni giornalisti di AFP sul posto hanno poi raccontato che i militari avevano bloccato l’accesso alla residenza di Talon e alla televisione nazionale, prendendo in ostaggio alcuni dipendenti.
Secondo quanto riferito nel pomeriggio dal ministro degli Esteri del Benin, Olushegun Adjadi Bakari, i militari sono riusciti solo a prendere temporaneamente il controllo della tv pubblica. Poco dopo il loro annuncio il segnale televisivo era stato interrotto, per poi essere ripristinato. Sempre nel pomeriggio un portavoce del governo nazionale ha detto che sono state arrestate 14 persone sospettate di essere coinvolte nel tentativo di colpo di stato.
Il Benin è un’ex colonia francese, ha una popolazione di 14,5 milioni di abitanti ed è stato a lungo considerato un paese piuttosto stabile. Con Talon, che è stato eletto presidente nel 2016 e riconfermato nel 2021, tuttavia la situazione è peggiorata. Talon ha 67 anni, è un imprenditore attivo soprattutto nella produzione di cotone e in questi anni è stato accusato di aver represso in vari modi il dissenso e di aver ridotto le libertà civili. Il suo attuale mandato scade nel 2026 e in teoria non potrà più ricandidarsi.
Durante gli eventi di domenica, un collaboratore di Talon aveva detto all’agenzia AFP che il presidente stava bene, ma non era chiaro dove si trovasse. In seguito alcuni diplomatici francesi avevano negato le voci secondo cui si era rifugiato nell’ambasciata francese a Cotonou.
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