Il videogioco italiano bandito dai negozi online perché troppo estremo

L'apprezzato “Horses” è un'allegoria dei regimi totalitari piena di violenze disturbanti: Epic Games e Steam non hanno voluto distribuirlo

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Un videogioco italiano sta ricevendo estese attenzioni in tutto il mondo per i suoi contenuti estremamente espliciti, per la storia cruenta e disturbante che racconta e per le dinamiche di sopraffazione fisica e psicologica che rappresenta, elementi che hanno indotto Epic Games e Steam, due tra le piattaforme di distribuzione più grandi al mondo, a bandirlo dai propri store.

Si chiama Horses, è stato sviluppato dal piccolo studio indipendente milanese Santa Ragione ed è un’avventura in prima persona ambientata in una fattoria lugubre e decadente. Ha per protagonista Anselmo, un impacciato adolescente manipolato da un agricoltore sadico e violento che lo costringe a infliggere crudeli maltrattamenti a un gruppo di uomini tenuti in ostaggio. I prigionieri sono denutriti e completamente nudi, e indossano tutti una maschera di cavallo che ricorda il personaggio animato di BoJack Horseman.

La versione definitiva di Horses è stata pubblicata il 2 dicembre. Epic Games aveva inizialmente accettato di distribuirlo, ma lo ha bandito dal suo store poche ore prima dell’uscita, senza fornire spiegazioni ufficiali. Una decisione analoga era stata presa anche dal servizio di distribuzione Humble, che poi lo ha rimesso in vendita. Horses può essere acquistato anche sulle piattaforme GOG e itch.io, al prezzo di 4,99 euro.

Negli ultimi giorni Horses ha raccolto un ampio sostegno online: numerosi giocatori hanno espresso apprezzamenti sui social, condividendo recensioni positive e incoraggiando altri utenti a provarlo. In molti hanno criticato apertamente le decisioni di Epic Games e Steam, accusandole di aver esercitato una forma di censura e di aver adottato un atteggiamento eccessivamente moralista.

Il contenuto del gioco, comunque, è effettivamente molto forte: sono presenti scene di suicidio e umiliazioni e abusi che possono risultare particolarmente disturbanti. Pietro Righi Riva, il fondatore di Santa Ragione, ha detto che la violenza esplicita e disinibita di Horses serve a rafforzare il suo significato artistico e narrativo. Lo ha definito «un’avventura horror» incentrata su «quello che siamo disposti a fare in una situazione di sospensione della responsabilità».

Santa Ragione aveva sviluppato una build (cioè una versione grezza e non definitiva) di Horses nel giugno del 2023 per sottoporla a una valutazione preventiva da parte di Steam, che aveva chiesto di provarlo prima di inserirlo nella pagina in cui vengono annunciati i giochi di prossima uscita.

Stando a una ricostruzione pubblicata da Santa Ragione, Steam informò lo studio che non avrebbe distribuito Horses un giorno prima del previsto annuncio, sostenendo che includesse «condotte sessuali che coinvolgono minori» e «contenuti palesemente offensivi», violando così le linee guida della piattaforma.

Righi Riva ha detto alla rivista specializzata IGN di non sapere l’esatto motivo che ha indotto Steam a rifiutare il gioco. Stando alle stringate spiegazioni di Steam, l’ipotesi più probabile potrebbe essere una scena presente nella build di due anni fa in cui «un minore veniva rappresentato all’interno di un contesto sessuale», ma questa supposizione non è mai stata confermata ufficialmente dalla piattaforma.

Righi Riva ha detto anche che la decisione ha messo a rischio la sopravvivenza dello studio: per la realizzazione di Horses sono stati investiti 100mila euro, una cifra importante per un videogioco indipendente, e la distribuzione su Steam era considerata indispensabile per coprire le spese. Negli ultimi due anni Santa Ragione ha presentato diversi ricorsi alla piattaforma, tutti respinti.

In un’altra intervista, Righi Riva ha raccontato che la versione definitiva del gioco non è troppo diversa da quella di due anni fa: «Abbiamo abbastanza rispetto per i giocatori per presentarlo così come è stato pensato, lasciando che gli adulti siano liberi di scegliere cosa giocare», ha aggiunto.

Horses è stato accolto molto positivamente dalla critica: le recensioni uscite finora ne hanno lodato la resa grafica e la scrittura, descrivendolo come un’efficace allegoria dei regimi totalitari. Alcune hanno paragonato la sua premessa narrativa a quella di La zona d’interesse, film diretto da Jonathan Glazer che racconta l’ordinaria quotidianità della famiglia di Rudolf Höss, un ufficiale nazista incaricato di gestire un campo di concentramento, che vive in una casa poco distante.

In molti casi hanno tirato in ballo la “banalità del male”, concetto elaborato dalla filosofa tedesca Hannah Arendt che descrive come individui comuni possano arrivare a compiere azioni terribili non per autentica malvagità, ma perché incapaci di esercitare un pensiero critico e un giudizio personale.

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