Più di 40 persone sono morte in un grosso incendio a Hong Kong
È divampato in un vasto complesso residenziale dove c'erano lavori in corso: la polizia ha arrestato tre dipendenti di una società edile

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A Hong Kong è in corso un grosso incendio in un vasto complesso residenziale in ristrutturazione, in cui abitavano più di 4mila persone: sono morte almeno 44 persone, decine sono state ferite e 279 risultano ancora disperse. La polizia ha detto di aver arrestato tre persone sospettate di avere una responsabilità nell’incidente: sono due dirigenti e un consulente della società edile che si stava occupando dei lavori, accusate di «grave negligenza».
Le fiamme sono divampate attorno alle 14:50 (le 7:50 italiane) alla Wang Fuk Court, nel quartiere di Tai Po, nella parte nordorientale di Hong Kong: si sono estese velocemente, coinvolgendo otto palazzi da 31 piani e bruciando i ponteggi in bambù che erano stati montati attorno agli edifici. Secondo i vigili del fuoco le operazioni di spegnimento sono a buon punto, dato che quattro edifici su otto risultano senza fiamme, ma serviranno comunque diverse ore per spegnerle del tutto.
L’operazione di spegnimento è immensa: ha mobilitato più di 750 vigili del fuoco con 128 mezzi, 57 ambulanze e oltre 400 agenti di polizia. Col passare delle ore i soccorsi sono stati complicati dal buio, dalle alte temperature raggiunte all’interno dei palazzi e dalle esplosioni che si sono verificate in alcuni appartamenti. Anche i teli attorno ai ponteggi hanno preso fuoco, cadendo sulle strade circostanti.
Il South China Morning Post ha scritto che i vigili del fuoco hanno difficoltà a far arrivare i getti di acqua nei piani più alti degli edifici. La polizia ha evacuato due complessi residenziali vicini, e il governo locale ha detto di aver aperto punti di accoglienza destinati alle persone coinvolte, dove finora si è rifugiato un migliaio di persone.
La Wang Fuk Court è composta da otto palazzi con un totale di 1.984 appartamenti, in cui vivono circa 4.600 dei 7,5 milioni di abitanti del piccolo territorio a sud della Cina continentale, uno dei più densamente popolati al mondo. Al momento le cause dell’incendio non sono note, ma la polizia sospetta che abbiano a che fare con il mancato rispetto delle norme di sicurezza nel cantiere.
A Hong Kong gli incendi vengono classificati in una scala che va da 1 a 5, e il punteggio aumenta in base alla gravità: l’incendio in corso è stato classificato di categoria 5.
In molti altri paesi asiatici le impalcature per i lavori edili vengono spesso fatte con canne di bambù avvolte di teli di plastica, e non con tubi di acciaio come in Europa. Il bambù è elastico e resistente al vento, e i ponteggi così realizzati sono molto solidi, nonostante l’apparenza precaria. Per la loro costruzione non vengono usati chiodi né viti ma le canne vengono legate insieme dagli operai con migliaia di striscioline di plastica. I regolamenti cittadini prevedono che i teli che li avvolgono debbano essere resistenti alle fiamme, ma non sempre vengono rispettati, creando un grosso rischio di incendi: in passato c’erano già stati casi simili a quello di mercoledì. Il governo cittadino ha quindi deciso mesi fa di eliminarne gradualmente l’uso.











