La Georgia ha archiviato le accuse contro Donald Trump sul tentativo di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020

La Georgia ha archiviato le accuse contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel processo per il tentativo di sovvertire i risultati delle elezioni presidenziali del 2020 nello stato, vinte dall’avversario Democratico Joe Biden. Secondo il procuratore Peter Skandalakis non ci sono elementi legali abbastanza solidi per arrivare a una condanna in tempi utili, e per lo stato cercare un modo per portare avanti il processo contro Trump sarebbe «illogico» e «inutilmente gravoso».
Quello in Georgia era l’ultimo di quattro grossi processi a carico di Trump, e riguardava in particolare una telefonata che Trump fece con il segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger, in cui Trump tentò di convincerlo a «trovare 11.780 voti» necessari per spostare il risultato delle elezioni in Georgia, e di conseguenza quello generale, in suo favore. Secondo Skandalakis quella telefonata è interpretabile: Trump potrebbe aver chiesto di «trovare» i voti nel senso di fabbricarli (l’interpretazione che ne diede la giudice che aprì il caso contro di lui, che è stata poi allontanata con accuse di scarsa imparzialità), oppure era davvero convinto che ci fossero stati brogli, e quindi aveva chiesto a Raffensperger di indagare e «trovare» quelle presunte irregolarità.
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