Perché il 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Fu scelta nel 1999 dall'ONU per ricordare un brutale episodio, poco noto in Italia

Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. È una data in cui sin dagli anni Ottanta ci sono manifestazioni in tutto il mondo, e fu scelta dalle attiviste (e poi nel 1999 ufficialmente anche dall’ONU) per ricordare un episodio di violenza contro le donne molto noto nella storia sudamericana, e decisamente meno altrove: l’assassinio di tre sorelle – Patria Mercedes, María Argentina Minerva e Antonia María Teresa Mirabal Reyes – compiuto il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana, per volere dell’allora dittatore del paese, Rafael Trujillo.
Le tre sorelle erano attiviste contro il regime, e furono picchiate a morte da uomini dei servizi segreti. La loro uccisione innescò proteste talmente estese che portarono all’assassinio di Trujillo e alla caduta del regime. Oggi le tre sorelle Mirabal Reyes sono considerate figure centrali della storia della Repubblica Dominicana, simboli internazionali dell’attivismo politico delle donne, e ovviamente vittime della violenza di genere.
Erano nate fra gli anni Venti e Trenta in una famiglia piuttosto agiata della provincia di Salcedo, nel nord del paese. Il padre era un uomo d’affari e un proprietario terriero che perse gran parte delle proprietà quando nel 1930 salì al potere con un colpo di Stato il generale Rafael Trujillo.
Trujillo governò il paese per oltre trent’anni e il suo regime fu uno dei più sanguinosi nella storia del Sudamerica. Era animato da un forte anticomunismo, promosse un culto della sua persona e attuò una repressione costante e violenta di ogni opposizione: si stima che il suo regime abbia ucciso oltre 50mila persone.
In questo contesto le tre sorelle, istruite e impegnate politicamente, dal 1949 diventarono attiviste contro il regime. In particolare María Argentina Minerva e Antonia María Teresa, le quali si dettero come nome di battaglia Mariposas, che in spagnolo significa farfalle. Con i mariti entrarono in un movimento rivoluzionario, che però a gennaio del 1960 fu scoperto dalla polizia e smantellato: le sorelle e i loro mariti furono incarcerati come pericolo per la sicurezza nazionale. Alcuni mesi dopo le due sorelle furono liberate, mentre i mariti restarono in carcere.

Le sorelle Mirabal Reyes (ANSA)
Il 25 novembre del 1960 María Argentina Minerva e Antonia María Teresa andarono a visitare i mariti in carcere: di solito portavano con sé i figli, in quella occasione furono invece accompagnate dalla sorella Patria Mercedes e dall’autista Rufino de la Cruz. I servizi segreti avevano messo a punto da almeno un paio di settimane un piano per ucciderle, ma lo avevano sempre rimandato per la presenza dei bambini. Quel giorno invece intercettarono l’auto delle sorelle mentre tornavano a casa: le tre donne e l’autista furono portate in una casa, dove alcuni agenti le picchiarono e le strangolarono. Poi riposizionarono i cadaveri sull’auto che fu fatta cadere in un burrone, simulando un incidente.
Il brutale omicidio delle sorelle, l’ennesimo degli oppositori politici di Trujillo, fu scoperto e isolò ancora di più il regime dalla comunità internazionale. Le proteste interne crebbero e Trujillo perse il sostegno di ampi settori della società dominicana, compresa parte dell’esercito. Sei mesi dopo il dittatore fu ucciso in un’imboscata a bordo della sua auto.
La quarta sorella, Bélgica Adela Mirabal detta Dedé, è morta per cause naturali nel 2014: non era impegnata politicamente, ma dedicò la sua vita a tenere viva la memoria delle altre tre e crebbe i loro sei figli. Suo figlio Jaime David Fernández Mirabal è stato ministro della Repubblica Dominicana, mentre Minou Tavárez Mirabal, figlia di María Argentina Minerva, è stata deputata in parlamento.



