L’Arabia Saudita ha esteso la vendita di alcolici alle persone non musulmane con un particolare permesso di residenza, scrive Semafor

Secondo le testimonianze raccolte dal sito di news statunitense Semafor, l’Arabia Saudita ha esteso la vendita di alcolici alle persone non musulmane che abitano nel paese grazie a un particolare programma, chiamato Premium Residency, pensato per attirare lavoratori altamente qualificati. Finora la vendita era riservata al personale diplomatico straniero proveniente da paesi di religione non islamica, che dal gennaio del 2024 può comprare alcolici in un negozio nella capitale Riyad, il primo e unico ad aver aperto nel paese dopo oltre 70 anni.
Il governo saudita non ha fatto alcun annuncio ufficiale, ma stando a quanto appreso da Semafor le persone con questo permesso di residenza sono riuscite a comprare alcolici nel negozio di Riyad, e la notizia che era possibile farlo poi si è diffusa tramite il passaparola. Né il ministero delle Comunicazioni saudita né l’ufficio che gestisce il programma Premium Residency hanno risposto alle richieste di commento da parte del sito.
Nella cultura islamica il consumo di alcol è considerato un atto proibito, e in Arabia Saudita è vietato dal 1952. L’apertura del negozio di alcolici è una delle molte iniziative con cui il potente principe ereditario Mohammed bin Salman sta cercando di attirare più turisti e investimenti in Arabia Saudita, presentandola come un paese più aperto di quanto in realtà sia. Il programma Premium Residency è stato introdotto nel 2019 e al momento è rivolto alle persone straniere che guadagnano più di 80mila riyal (18.500 euro) al mese, o a certe categorie di lavoratori.


