• Italia
  • Giovedì 20 novembre 2025

Si è dimesso il segretario generale del Garante della privacy

C'entrano le inchieste di Report sul Garante stesso e il tentativo di capire chi ne sia la fonte

(ANSA/FABIO FRUSTACI)
(ANSA/FABIO FRUSTACI)
Caricamento player

Si è dimesso il segretario generale del Garante della privacy, Angelo Fanizza. Le motivazioni non sono state rese note ufficialmente ma hanno a che fare con il caso cominciato con le inchieste della trasmissione Report, che nelle scorse settimane avevano messo in risalto i potenziali conflitti di interessi del Garante e contiguità con il governo. Diversi politici dell’opposizione avevano chiesto le dimissioni dei quattro componenti del collegio direttivo (quelli nominati dai partiti).

Fanizza ha un ruolo in questa vicenda perché dopo l’inizio delle inchieste di Report ha chiesto al dirigente della sicurezza informatica, Cosimo Comella, di acquisire molte informazioni dai computer dei dipendenti del Garante (circa 200 persone) per capire chi avesse dato informazioni a Report. Tra le informazioni chieste da Fanizza ce n’erano anche di personali, come le mail: una circostanza molto notata, anche con una certa ironia, perché di fatto significa che all’interno del Garante della privacy è stato chiesto di violare la privacy dei dipendenti.

Comella in ogni caso si è rifiutato, e la sua risposta è stata letta giovedì davanti all’assemblea dei lavoratori, che hanno chiesto anche le dimissioni di Fanizza di tutto il collegio.

Report ha pubblicato una foto della comunicazione di Fanizza a Comella: non cita espressamente la trasmissione ma è datata 4 novembre, cioè due giorni dopo la prima puntata con l’inchiesta sul Garante. L’autenticità della richiesta di Fanizza è stata confermata anche da un comunicato diffuso dal Garante stesso giovedì sera, in cui il collegio direttivo ha preso le distanze dall’iniziativa (ricordando che se avesse avuto seguito avrebbe potuto appunto costituire una violazione della privacy).

Secondo quanto è stato detto ai dipendenti durante l’assemblea di giovedì, il collegio direttivo sarebbe stato informato della richiesta di Fanizza solo il 13 novembre (quindi nove giorni dopo). In ogni caso, dal 13 novembre all’assemblea di giovedì 20 non stati presi provvedimenti nei suoi confronti: anche per questo l’assemblea ha chiesto le dimissioni di tutto il collegio direttivo.

Fanizza è un magistrato ed era al Garante solo da ottobre. Era stato scelto dal presidente Pasquale Stanzione.

Il Garante per la protezione dei dati personali, comunemente chiamato Garante della privacy, è una delle più note tra le molte “autorità amministrative indipendenti” che ci sono in Italia. La polemica tra Report e il Garante era iniziata con una multa di 150mila euro data alla Rai a fine ottobre a causa di Report, che aveva diffuso una registrazione audio di una conversazione privata tra l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e sua moglie. Report aveva risposto documentando una visita di Agostino Ghiglia, il componente del collegio direttivo vicino a Fratelli d’Italia, alla sede del partito a Roma, in via della Scrofa, accusandolo di essersi fatto condizionare dal governo nel decidere la multa. Nove giorni fa il presidente del collegio, Pasquale Stanzione che è espressione del PD, aveva detto che nessuno di loro si sarebbe dimesso.

– Leggi anche: Perché Report ce l’ha col Garante della privacy