L’avaria sulla nave che si scontrò contro il ponte di Baltimora fu causata da un singolo cavo elettrico difettoso

Gli investigatori dell’agenzia governativa statunitense per la sicurezza dei trasporti (NTSB) hanno annunciato i risultati della loro indagine sul crollo del Francis Scott Key Bridge, un ponte nella città di Baltimora che crollò il 26 marzo 2024 perché una nave cargo (la Dali) andò a scontrarsi contro un suo pilone. L’NTSB ha concluso che l’avaria che fece perdere il controllo della nave fu causata da un singolo cavo elettrico difettoso. Aveva un’etichetta posizionata male, che gli impediva di connettersi correttamente all’impianto: il problema causò un effetto a catena che provocò un blackout su tutta la nave.
La capa dell’NTSB, Jennifer Homendy, ha detto che scoprire il cavo è stato difficile come «trovare un singolo rivetto allentato sulla Tour Eiffel». L’incidente fece crollare in pochi secondi il ponte e uccise sei degli otto operai che ci stavano lavorando. La polizia era riuscita a deviare il traffico e a sgomberare la maggior parte dei veicoli sul ponte: secondo le indagini dell’NTSB, avrebbe potuto avvisare gli operai con circa un minuto e mezzo di anticipo, tempo che gli sarebbe stato sufficiente per mettersi in salvo guidando fino a uno dei punti della struttura che non sarebbero collassati.
L’incidente bloccò per settimane l’importante porto commerciale di Baltimora, causando notevoli danni economici. Secondo una stima pubblicata lunedì, la ricostruzione del ponte sarà completata entro il 2030 e costerà fra i 4 e i 5 miliardi di dollari (tra i 3,4 e i 4,3 miliardi di euro).


