Un comunicato insolitamente duro di Mattarella

Si è detto stupito che il capogruppo alla Camera di FdI abbia dato credito a un presunto «piano del Quirinale» per ostacolare Meloni

Il deputato Galeazzo Bignami interviene alla Camera, Roma, 23 settembre 2025 (ANSA/ Fabio Frustaci)
Il deputato Galeazzo Bignami interviene alla Camera, Roma, 23 settembre 2025 (ANSA/ Fabio Frustaci)
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La presidenza della Repubblica ha diffuso un durissimo – rispetto ai suoi toni soliti – comunicato dopo che Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, aveva chiesto la smentita di un articolo del giornale La Verità, in cui alcuni collaboratori del presidente Sergio Mattarella vengono accusati di voler ostacolare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il comunicato dice:

Al Quirinale si registra stupore per la dichiarazione del capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa che sembra dar credito a un ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo.

L’articolo della Verità, scritto dal direttore Maurizio Belpietro e pubblicato martedì, si intitola «Il piano del Quirinale per fermare la Meloni». Belpietro scrive di aver ricevuto da una fonte anonima «più che autorevole» la notizia che alcuni consiglieri di Mattarella vorrebbero impedire a Meloni di vincere di nuovo le prossime elezioni. A questo scopo, i consiglieri avrebbero immaginato di contrapporre al centrodestra una lista civica di centro con dentro tutti gli altri partiti: «L’operazione, a prescindere da chi la debba guidare, passerebbe però dalla rottura della coalizione di centrodestra […], per portare una parte centrista in braccio ai compagni [cioè al centrosinistra, ndr]. Obiettivo, impedire non solo una vittoria di Giorgia Meloni, ma che una maggioranza non di sinistra nella prossima legislatura possa decidere il sostituto di Sergio Mattarella».

Belpietro cita in particolare un consigliere, l’ex parlamentare del Partito Democratico Francesco Saverio Garofani: dice che Garofani avrebbe auspicato «un grosso scossone» per interrompere il governo Meloni.

Bignami ha chiesto che la ricostruzione della Verità venga smentita (non specifica bene da chi, se da Garofani o dal Quirinale) «senza indugio, in ossequio al rispetto che si deve per l’importante ruolo ricoperto». Ha anche detto che in mancanza di una smentita ufficiale sarebbe legittimo dedurre che le accuse della Verità siano fondate. Dopo il comunicato della presidenza (che in verità è anche un po’ una smentita, visto che definisce l’articolo «costruito sconfinando nel ridicolo») ha specificato che la richiesta di rettifica non era rivolta al Quirinale o a Mattarella ma al consigliere Garofani.

Belpietro ha commentato parlando con la radio RTL 102.5: anche lui si aspettava una smentita da Garofani, e ha accusato il Quirinale di voler mettere un «silenziatore» alla storia. In verità, anche se secondo Bignami l’articolo della Verità sarebbe circostanziato, molte cose non si capiscono: non è chiaro per esempio in cosa consista davvero questo «piano», né quale sia questa «parte centrista» per comporre la coalizione che dovrebbe impedire (e come?) una vittoria di Meloni (tra le altre cose, è arcinota la litigiosità del centrosinistra, e la difficoltà a far stare insieme partiti che non riescono a convivere, come il Movimento 5 Stelle e Azione). Lo stesso «scossone» che Garofani avrebbe auspicato non si sa cosa sia, come scrive lo stesso Belpietro.

Non è la prima volta che Bignami crea situazioni di conflitto che imbarazzano il suo partito e quelli alleati nella maggioranza di governo. Il deputato infatti è noto per le sue intemperanze, tanto che alcuni ministri e la stessa Meloni gli hanno raccomandato maggiore cautela. Perciò non è un caso che, per limitare i danni, sia dovuto intervenire sulla vicenda il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, collaboratore vicinissimo a Meloni. Fazzolari ha detto all’agenzia Ansa che né Fratelli d’Italia né il governo hanno mai dubitato della lealtà istituzionale del presidente Mattarella: «Bignami non si è in alcun modo riferito al Quirinale né si è rivolto in modo irrispettoso al presidente della Repubblica», ha detto Fazzolari, «ma ha semplicemente fatto notare che sarebbe stata opportuna una smentita del consigliere Garofani per le affermazioni a lui attribuite».